FIRENZE – Sono oltre 2 milioni di euro i contributi UE per il 2023 che, con l’approvazione da parte della Regione Toscana dei Programmi operativi, le Organizzazioni di produttori ortofrutticole toscane potranno destinare a investimenti mirati all’innovazione e alla qualità, a progetti di ricerca, sostegno al reddito delle imprese e competitività sui mercati.
“Queste risorse rappresentano un importante aiuto per aumentare la competitività delle aziende ortofrutticole toscane, in una logica di innovazione e sostenibilità della filiera- commenta la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi- Ancora una volta tengo a sottolineare l’importanza che ha l’aggregazione tra i produttori in una regione come la Toscana, caratterizzata da molteplici aziende di piccole dimensioni, che solo mettendosi insieme possono cogliere le opportunità per rafforzare l’organizzazione di questa importante filiera produttiva, per sviluppare l’innovazione indispensabile per l’adattamento e la mitigazione ai cambiamenti climatici e per rafforzare il loro valore sui mercati nazionale ed estero”.
Sono stati approvati quattro programmi operativi presentati dalle quattro Organizzazioni di produttori ortofrutticoli riconosciute dalla Regione Toscana:
• ASPORT con sede legale in Cecina (LI);
• Illuminati Frutta con sede legale in Civitella in Val di Chiana (AR);
• Bristol con sede legale in Loc. Barbaruta (GR);
• Terre dell’Etruria con sede legale in Castagneto Carducci (LI).
Sono organizzazioni che rappresentano, ognuna con le proprie specificità e peculiarità, importanti esempi di aggregazione nel contesto del settore ortofrutticolo regionale e, nell’ultimo periodo di riferimento, hanno prodotto un valore di produzione commercializzata pari a oltre 50 milioni di euro.
La spesa annua totale approvata ammonta a 4,08 milioni di euro cui corrisponde un aiuto comunitario previsionale pari a 2,05 milioni di euro.
Gli interventi riguarderanno; l’applicazione di tecniche a basso impatto ambientale per più del 40% della spesa previsionale; il miglioramento della qualità (attrezzature innovative, impianti di irrigazione e antigrandine) per il 27%; gli investimenti per la commercializzazione, la promozione dei prodotti, la prevenzione delle crisi di mercato, la ricerca e produzione sperimentale e le spese generali per circa il 22%; la pianificazione della produzione con il rinnovo degli impianti frutticoli, di asparago e di carciofo, per circa l’11%