VERONA – I lavoratori in agricoltura sono sempre più stranieri e, soprattutto nei periodi di raccolta, rappresentano quasi la totalità della manodopera. Tuttavia, a causa di problemi linguistici, non conoscono nulla dei loro diritti: orari di lavoro, riposi, ore straordinarie e notturne, rimborsi spese, Tfr. E neanche le regole basilari della sicurezza. Una carenza che Agribi, l’ente bilaterale per l’agricoltura di Verona, ha deciso di supplire traducendo il contratto provinciale del lavoro degli operai agricoli della provincia di Verona nelle lingue più parlate a livello internazionale e dei Paesi da cui proviene la maggior parte dei lavoratori.
Quindi inglese, francese, romeno, albanese, slovacco, ucraino, spagnolo, polacco, serbo, indiano e arabo. Cinque le traduzioni integrali del contratto e undici con un focus-estratto, utili per i lavoratori per avere una panoramica sui propri diritti e doveri. Per quanto riguarda la sicurezza e la salute dei lavoratori saranno disponibili i libretti della sicurezza in punjabi hindi e punjabi pakistan, utili anche per le imprese agricole in quanto assolvono agli obblighi di formazione per i lavoratori che svolgono mansioni semplici al di sotto delle 50 giornate nella stessa azienda. Nel libretto della sicurezza, effettuato con la collaborazione dell’Ulss 9, Spisal, Camera di Commercio e Inail, vengono indicati i rischi legati alle operazioni in campagna e le azioni da attuare per prevenire infortuni e malattie.
Spiega Matteo Merlin, vicepresidente di Agribi Verona: “Sono sempre di più le etnie che lavorano nei nostri campi a Verona. Con queste traduzioni svolgiamo la prima vera operazione di integrazione e tutela dei lavoratori. Tantissimi stranieri non sanno nulla di quello che possono e devono fare nel momento in cui sono assunti e operano nei campi, perciò come ente bilaterale vogliamo portarli a conoscenza di norme e tutele. Ma il nostro vuole essere un aiuto anche alle aziende, che avranno un indubbio vantaggio nell’assumere lavoratori che sono già consapevoli di ciò che possono e devono fare, compresi i comportamenti da adottare per garantire la sicurezza. In agricoltura ci sono ancora tanti infortuni, anche di una certa gravità, ed è doveroso perciò fornire informazioni base come indossare scarpe antinfortunistica, mettere i guanti quando si usano le forbici per potare, bere tanta acqua e proteggere la testa quando si lavora all’aperto in estate”.
La presenza di lavoratori stranieri nell’agricoltura italiana è un dato ormai strutturale e in crescita costante. Negli ultimi dieci anni è molto aumentato il flusso migratorio dall’Asia: rispetto al 2007 gli extracomunitari di India e Bangladesh sono più che raddoppiati. I lavoratori in agricoltura a Verona sono per la maggior parte provenienti da Romania, Marocco, India e Albania, ma ci sono rappresentanti di tutte le nazionalità.