Accordo Conaf e Intesa Sanpaolo. Più fondi a settore agroalimentare da 64mld e 1,4 milioni di addetti

ROMA – Siglato questa mattina accordo tra Intesa Sanpaolo e Consiglio dell’Ordine Nazionale Dei Dottori Agronomi e Dei Dottori Forestali (CONAF) per semplificare ulteriormente l’accesso al credito alle imprese agricole. A siglare il protocollo Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo, e Sabrina Diamanti, presidente CONAF.

“In questa consiliatura, il CONAF ha lavorato molto per avvicinare il mondo del credito a quello delle imprese agricole. Lo scorso anno abbiamo rinnovato le Linee guida per la valutazione degli immobili in garanzia delle esposizioni creditizie, aggiornando l’edizione 2018 che per la prima volta, nell’appendice sugli immobili speciali, aveva inserito le aziende agricole. Più recentemente, durante il Congresso nazionale, abbiamo dedicato una tesi proprio al tema del credito in agricoltura”, dichiara Sabrina Diamanti, presidente CONAF. “L’accordo di oggi sigla un ulteriore passo, trasferendo i contenuti sinora elaborati in un tavolo di lavoro con uno dei maggiori gruppi bancari europei, che per primo ha colto le potenzialità del credito in agricoltura”.

Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo sottolinea: “È motivo di orgoglio poter svolgere un ruolo di riferimento nei confronti di CONAF nell’elaborare servizi e tipologie di finanziamento adatte alle specificità che gli agronomi riscontrano nel dialogo con gli imprenditori del comparto, in funzione anche del particolare contesto che stiamo vivendo. La visione condivisa è di contribuire, grazie al nostro accordo, a far evolvere i modelli di business verso un sempre maggior impegno in transizione digitale e ecologica, economia circolare oltre che in innovazione, internazionalizzazione e sostegno all’imprenditoria giovanile. Interventi che Intesa Sanpaolo accompagna in coerenza con le iniziative del PNRR”.

Le strategie di sviluppo e investimento legate alla sostenibilità, le fluttuazioni dei prezzi delle materie prime, la crescente centralità del settore primario nelle strategie nazionali, rendono inoltre l’immobiliare fondiario di grande attrazione per il mondo bancario.

“Da un lato il tessuto imprenditoriale agricolo richiede un sostegno finanziario concreto. Dall’altro l’importanza della corretta valorizzazione di un’impresa agricola, la cui complessità di stima dei beni è assai elevata, è diventata centrale per il settore creditizio”, spiega Gianluca Buemi, consigliere CONAF. “Stiamo lavorando per avere una valutazione univoca e trasparente funzionale allo sviluppo del settore, con la condivisione di specifici standard valutativi. Un percorso che ci ha portato al tavolo di lavoro che oggi avviamo, in cui possiamo trasferire i principi enunciati nei prodotti finanziari a disposizione degli imprenditori agricoli. Una tappa che consente ai dottori agronomi e forestali di essere lo snodo tra queste due realtà, offrendo le competenze e le conoscenze necessarie a raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile per il settore”.

Intesa Sanpaolo metterà a disposizione la propria Direzione Agribusiness costituita da 228 punti operativi e 1.000 professionisti operanti su tutto il territorio nazionale in grado di accompagnarle su temi come la transizione energetica, il ricambio generazionale, l’aggregazione, l’innovazione, l’internazionalizzazione.

In parallelo, circa 20.000 dottori agronomi e dottori forestali italiani avranno a disposizione una struttura di supporto consulenziale con specialisti sul territorio per accompagnare le aziende in un settore complesso come quello dell’accesso al credito, economia circolare, agricoltura sostenibile, finanziamenti PNRR, Programmi di Sviluppo Rurale, imprenditoria giovanile e innovazione.

Un ulteriore ambito di evoluzione delle strategie di fronte alle attuali problematiche condiviso con CONAF, è il Programma Filiere di Intesa Sanpaolo capace di favorire l’accesso al credito attraverso la valorizzazione dell’appartenenza alla filiera produttiva che ha raggiunto nel settore agroalimentare 168 aziende capofila aderenti, con un potenziale di 6.500 fornitori, un giro d’affari complessivo di oltre 22 miliardi di euro e oltre 22.000 dipendenti dei capifiliera.

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