CANNETO PAVESE (PV) – Ospite d’eccezione del 1° Red Carpet del vino, l’azienda ha presentato l’ambizioso progetto all’interno di un evento esclusivo, lasciando la parola al primo nato, lo spumante 1909 Extra Dry, protagonista di una Masterclass d’eccellenza.
Quando etica, sostenibilità e innovazione si fondono tra loro nascono progetti che diventano esperienza, da vivere e condividere.
E così all’interno del suggestivo contesto della Scuola Grande della Misericordia di Venezia, sabato 28 gennaio Bosco del Sasso ha condiviso la sua esperienza: un sogno che presto è diventato un progetto ambizioso, volto a valorizzare un territorio a forte vocazione vitivinicola, quello dell’Oltrepò, attraverso un’esperienza di vigna, che sapesse coniugare tradizione e innovazione.
L’evento esclusivo, che ha coinvolto amatori ed esperti del calibro di Alessandro Nigro Imperiale, miglior Sommelier dell’anno 2023 che ha aperto ufficialmente la masterclass dedicata allo spumante Metodo Martinotti 1909 Extra Dry, primo nato dell’azienda, è stata un’importante occasione di presentazione della realtà che, sebbene si sia da poco affacciata sul mercato, ha già dato prova di qualità e prospettive di sviluppo interessanti.
“Siamo giovani, ma abbiamo obiettivi importanti – è con queste parole che Manuela Elsa Centinaio, amministratore unico di Bosco del Sasso spiega il progetto che muove la start up lombarda – la nostra presenza a Wine in Venice nasce dal fatto che il nostro progetto sposa pienamente i 3 principi cardine che caratterizzano la manifestazione. È da qui che siamo partiti con l’obiettivo di far vivere un’esperienza a 360°, dove è la qualità a fungere da elemento federatore, scegliendo partner importanti con cui costruire il nostro progetto”.
Bosco del Sasso si lega infatti a realtà del calibro di Urbani Tartufi e Armata di Mare che ha “vestito” 1909 Extra Dry.
Un sogno che diventa realtà, quindi, questo è ciò che racconta il socio di Manuela, Marco Maggi, che introduce il primo nato di Bosco del Sasso, uno spumante che non poteva che essere 100% Pinot Nero, di cui l’Oltrepò ne è patria “abbiamo coniugato una grande passione e la mia esperienza che da anni ho nel settore, per creare un’azienda che
avesse qualcosa di nuovo da raccontare”.
E proprio alla qualità si è puntato anche nella scelta dell’enologo, il veneto Michele Zanardo, con cui si è puntato a creare un connubio di esperienze in grado di esaltare la tradizione vitivinicola dell’Oltrepò e le nuove tendenze ed esigenze di consumo del mondo vino.
La serata è stata dunque un vero tributo all’eccellenza, di cui l’azienda così come il suo primo nato 1909 Extra Dry, sono massima espressione in termini di qualità e valore.
Per info: www.boscodelsasso.it
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