ROMA – Grande successo di pubblico per il XV Convegno gestione rischio in agricoltura, organizzato da Cesar, Asnacodi Italia e in collaborazione con Ismea e Ania, andato in scena il 10 febbraio ad Assisi nella consueta scenografia del Teatro Lyrick. Oltre 1.100 partecipanti hanno potuto ascoltare le novità del comparto, che si appresta ad attivare la campagna assicurativa e mutualistica, dopo che vede l’attivazione del Fondo mutualistico nazionale AgriCAT.
Introduzione dei lavori affidata a Francesco Martella, direttore Cesar, che ha voluto sottolineare l’importanza dell’incontro arrivato alla 15° edizione e mai come oggi diventato un punto di riferimento per tutti portatori di interesse del mondo della Gestione del Rischio in agricoltura.
Gestione del Rischio che riveste un’importanza strategica per il mondo agricolo come sottolineato da Francesco Lollobrigida, Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf), intervenuto via video, “il tema della gestione del rischio in agricoltura è un tema importante nell’ambito della politica agricola di questo governo, tema centrale soprattutto in un quadro climatico in continua evoluzione che sottopone le nostre produzioni e i nostri allevamenti a rischi sempre crescenti”. Cambiamenti climatici sotto la lente dell’intervento di Stefano Tibaldi, senior scientist Centro Mediterraneo cambiamenti climatici, focus point nazionale dell’IPCC, che ha stimolato la platea a riflettere sulle situazioni attuali del nostro clima e sulle pericolose evoluzioni che stiamo assistendo.
“Sono state stanziate risorse pari a 3,1 miliardi di euro – ha evidenziato il Ministro – per il periodo 2023-2027, risorse ingenti e uno stanziamento come mai prima. Novità più importante per il 2023 è la partenza del Fondo mutualistico nazionale AgriCAT, anche in questo caso il Masaf si dimostra al fianco degli operatori del settore agricolo a 360 gradi”.
“Gestione del rischio centrale anche secondo Roberto Morroni, assessore politiche agricole e sviluppo rurale, Regione Umbria, che ha sottolineato come “la centralità della Gestione del Rischio si interseca con la poca attenzione che le imprese danno alla copertura del rischio, serve un’azione per diffondere la cultura del rischio e far diventare le aziende agricole vere e proprie imprese. Altro tema centrale per questo comparto – ha continuato l’assessore – è la sostenibilità del settore assicurativo per le compagnie, aziende che non devono abbandonare il settore, in quest’ottica il Fondo AgriCAT è un primo passo verso il percorso di sostenibilità. Percorso nel quale risulterà fondamentale anche la conoscenza, il tutto per accompagnare il processo di innovazione del nostro comparto agricolo”.
Le novità del Piano di Gestione del Rischio in Agricoltura 2023 (PGRA) sono state presentate da Mauro Serra Bellini, direzione sviluppo rurale Masaf, che ha sottolineato come il nuovo Piano, sottoscritto dal Ministro proprio nelle scorse ore, abbia introdotto una semplificazione delle combinazioni dei rischi assicurabili per le produzioni vegetali, inoltre, è stata innalzata l’aliquota dal 65 al 70% per le polizze indicizzate. Sul fonte dei fondi di mutualità sono state aggiornate le combinazioni di rischi proteggibili, è stata introdotta la preventiva approvazione della modalità di rilevazione del trigger event. Infine, il PGRA ha introdotto la grande novità del Fondo AgriCAT.
Camillo Zaccarini Bonelli, nel suo intervento ha illustrato i numeri della campagna 2022 sottolineando come “la campagna assicurativa appena conclusa mostra una crescita dei valori assicurati, con oltre 7 miliardi di euro del comparto colture. In un quadro di progressiva riduzione delle coperture catastrofali – ha aggiunto Zaganelli – il nuovo Fondo AgriCAT assume un ruolo strategico per la stabilizzazione dei redditi di tutte le aziende agricole italiane come confermato anche dagli esiti della sperimentazione 2022”.
Il presidente di Ismea, Angelo Frascarelli, è intervenuto evidenziando come “con AgriCAT, la società costituita il 21 luglio 2022, abbiamo attivato una struttura organizzativa snella e le procedure informatiche idonee per consentire agli agricoltori la denuncia dei danni catastrofali. Dal 2023 al 2027 ci sarà una disponibilità di 350 milioni di euro l’anno per risarcire gli agricoltori”.
Le dinamiche e il funzionamento del Fondo AgriCAT sono state raccontate da Giovanni Razeto, dirigente AgriCAT, che ha evidenziato lo stato di avanzamento dei lavori per rendere completamente operativo il Fondo AgriCAT, tra queste il regolamento e le necessarie attività di interscambio dei dati tra Agea e la neonata società. Razeto ha voluto illustrare in maniera approfondita il nuovo strumento declinato nel PGRA con un apposito capo, spiegando beneficiari, modulazione degli interventi e portando esempi concreti di schemi di funzionamento.
“Siamo al nuovo anno zero della gestione del Rischio – ha spiegato Andrea Berti, direttore di Asnacodi Italia – con il Fondo AgriCAT si apre un nuovo percorso che deve coinvolgere tutti gli attori della nostra filiera per riuscire ad attivare un necessario cambio di approccio, anche attraverso una partnership pubblico-privata. AgriCAT deve essere un motore di cambiamento. Cambio di approccio che Asnacodi Italia sta portando avanti all’interno della galassia dei Condifesa sparsi su tutto il territorio nazionale attraverso numerose azioni di innovazione e trasferimento di conoscenza, per noi strumenti fondamentali al servizio di tutti gli agricoltori, ma non solo.
Umberto Guidoni, co-direttore generale di ANIA, ha sottolineato come “affinché il Fondo AgriCAT abbia un effetto volano sul sistema delle coperture agevolate – come auspicato dalla Commissione europea – è necessario che i diversi strumenti operino in perfetta sinergia. Ad oggi in assenza di un meccanismo di integrazione adeguato permangono ancora molti elementi di incertezza”.
Giuseppe Blasi, capo dipartimento, politiche europee ed internazionali dello sviluppo rurale del Masaf, è intervenuto, stimolato da Francesco Martella, sottolineando come sia stato necessario un percorso lungo e impegnativo per approvare il PGRA in conferenza Stato-Regioni e quindi arrivare a dare il via al Fondo AgriCAT. “Il primo Paese che ha attivato questo nuovo sistema di gestione del rischio e che viene attenzionato da tutti gli Stati Membri europei”.
Le conclusioni sono state affidate ad Albano Agabiti, presidente Asnacodi Italia, che ha sottolineato come “stiamo vivendo un momento eccezionale per il nostro mondo, infatti, l’attivazione del Fondo AgriCAT ci permette di avviare un percorso nuovo, straordinario. Questo nuovo anno zero deve essere il momento per tarare la nuova opportunità. Il Fondo deve essere un veicolo per trasportare la Gestione del Rischio a 360 gradi in tutte le aziende. Resta alta l’attenzione sui problemi – ha evidenziato Agabiti – basti pensare ai 180 milioni di euro che mancano per coprire la campagna 2022. Specialmente in un momento dove i rapporti con il mondo finanziario non sono dei migliori, con interessi in forte crescita. Senza tralasciare la situazione di sofferenza che sta vivendo il mondo zootecnico e la necessità di velocizzare le erogazioni legate alla contribuzione pubblica dei nuovi fondi mutualistici attivati. È necessario trovare una soluzione in tempi brevi, entro metà anno, – ha evidenziato il presidente – per dare risposte concrete alle aziende in difficoltà.
Il lavoro più grande che dobbiamo fare è dare il via a questa nuova stagione contaminando tutto il territorio nazionale e mettere a disposizione tutti gli strumenti di gestione del rischio con lo scopo di allargare la platea degli assicurati. Per raggiungere l’importante obiettivo è necessario il coinvolgimento proattivo di tutti gli attori della filiera” – ha concluso Agabiti.