CATANIA – “Sono stati tre giorni intensi tra dibattiti, incontri istituzionali e proficue relazioni nazionali, durante i quali abbiamo affermato la centralità di una Sicilia agrumicola. Una grande opportunità per le nostre eccellenze DOP, IGP, BIO e prodotti trasformati, in vetrina in un unico stand dell’Assessorato dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca mediterranea della Regione Siciliana”.
Così, la presidente del Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia, Federica Argentati commenta la partecipazione alla Fruit Logistica di Berlino, la fiera internazionale dedicata all’ortofrutta e alla logistica agroalimentare, conclusa lo scorso 10 febbraio.
“Abbiamo riscontrato un’ottima visibilità grazie anche al supporto importante ricevuto dall’amministrazione regionale – prosegue Federica Argentati – abbiamo centrato l’obiettivo di rafforzare la capacità aggregativa tra imprese, Consorzi di Tutela, enti locali ed istituzioni che hanno mostrato di sapere e volere mirare ad un unico progetto, per la crescita del reddito e del territorio in una logica di inclusione sociale e cultura etica”.
La presidente Argentati esprime soddisfazione anche per l’esito degli incontri avuti con il sottosegretario del MASAF, Patrizio Giacomo La Pietra e il presidente della Commissione Agricoltura alla Camera, Mirco Carloni, ed alcuni componenti, “perché abbiamo registrato da parte di entrambi – commenta – attenzione e sensibilità al tema del ruolo dei distretti e ad un maggiore sostegno del Governo e del Parlamento”.
Un’ulteriore affermazione a livello istituzionale, dunque, anche del ruolo e degli obiettivi del Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia che porta avanti da 15 anni: fare programmazione territoriale, sviluppo, innovazione, coesione.
“Prosegue con determinazione la nostra attività – aggiunge Federica Argentati – con la certezza che questa è la strada giusta sia per sostenere direttamente le aziende sia per sollecitare indirettamente ogni tassello della filiera, creando un circolo virtuoso di buone prassi, ricordandoci sempre che la qualità dei nostri prodotti, di per sé, non è sufficiente a concorrere con i mercati mondiali; occorre un’operazione di sistema che ci renda più forti e appetibili”.
Se da un lato, cioè, si deve trasmettere la bontà delle materie prime siciliane (Arance di Ribera Dop, e le Igp Arancia Rossa di Sicilia, Limone dell’Etna, Limone Interdonato, Limone di Siracusa) e una produzione biologica di tutto rispetto, dall’altra è necessario che vengano riconosciuti professionalità e know-how della filiera agrumicola, dalla produzione alla trasformazione, che riconduca ai parametri di qualità, serietà dell’azienda produttrice, ambiente di provenienza. Questa operazione è possibile “solo sapendo intercettare e utilizzare tutte le risorse a disposizione”, per la rappresentante del Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia, a cominciare dal PNRR e seguendo la strategia Farm to Fork della Comunità Europea.
“Abbiamo avviato un confronto costruttivo anche con le imprese della filiera siciliana – sottolinea la presidente Argentati – per intensificare e avviare progetti del Distretto Agrumi, co-finanziati sia dalla Regione sia dal MASAF (attraverso il Distretto del Cibo) e da The Coca Cola Foundation, con i quali sarà possibile realizzare diverse azioni a supporto delle stesse e dell’intero territorio agrumetato siciliano”.
A Berlino, il Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia ha avuto al fianco tanti produttori associati, Salvatore Torrisi di Oranfresh, Sergio Mazzara per il Limone di Siracusa, Giusi Orlando, Vincenzo Zarcone, Nicola Sparcino, per l’Arancia di Ribera, Giovanni D’Agati del Tardivo di Ciaculli e tanti altri imprenditori della filiera che hanno trovato, nello spazio del Distretto, un luogo fisico a loro disposizione anche per i loro incontri aziendali.