BOLOGNA – Un quadro incoraggiante quello che emerge dai dati presentati ieri a BIOFACH in occasione della pubblicazione del ventiquattresimo report “The World of Organic Agriculture 2023″, riferiti al 2021 e curato dall’Istituto di ricerca sull’agricoltura biologica FiBL in collaborazione con IFOAM, la Federazione delle associazioni del biologico a livello mondiale.
Tutti i fondamentali del biologico evidenziano trend positivi, in particolare in Europa dove il mercato cresce di quasi il 4%, raggiungendo i 54,5 miliardi di euro. Nel 2021, altri 0,8 milioni di ettari sono stati convertiti al biologico, +4.4% rispetto al 2020, portando la superficie agricola europea coltivata a bio a 17,8 milioni di ettari (nell’Unione europea: 15,6 milioni di ettari). Su questo specifico parametro, l’Italia si posiziona al terzo posto con i suoi 2,2 milioni di ettari. La Francia si conferma saldamente al primo posto con quasi 2,8 milioni, seguita dalla Spagna con 2,6 milioni.
Nel 2021, complessivamente, i terreni agricoli biologici in Europa costituivano il 3,6% del totale dei terreni agricoli (9,6% all’interno del perimetro dell’Unione Europea). L’Italia si aggiudica il gradino più alto del podio per quanto riguarda il numero dei produttori bio con oltre 75 mila operatori sui 440.000 attivi in Europa.
Sul fronte dei consumi, nel 2021, la spesa media per i prodotti bio è stata di 65,7 euro per persona, registrando un sostanziale raddoppio nel decennio 2012-2021. Le vendite 2021, tuttavia, hanno subito un rallentamento, evidenziando un incremento del 3,8%, molto inferiore rispetto al +15% registrato l’anno precedente.
“Il quadro generale che emerge dal report curato da FiBL, in collaborazione con IFOAM, è positivo. Le politiche europee finalizzate alla transizione ecologica dei sistemi agricoli e alimentari, a partire dalle strategie Farm to Fork e Biodiversità 2030, hanno favorito un consolidamento dei trend di crescita del settore bio. Dobbiamo, tuttavia, non abbassare la guardia e continuare a lavorare insieme per fare del biologico il paradigma di riferimento per una transizione del modello agricolo fondata su criteri sostenibili dal punto di vista economico, sociale e ambientale, soprattutto in questa fase nella quale i consumi anche a livello europeo hanno registrato una decelerazione. In particolare, in Italia, dobbiamo intensificare gli sforzi per rafforzare i primati che abbiamo conquistato nel settore e, primariamente, stimolare con azioni coordinate ed efficaci i consumi interni. Solo attraverso una maggiore consapevolezza dei cittadini sul valore del bio potremo incentivare ulteriormente la crescita del settore e raggiungere i traguardi fissati anche in ambito europeo”, ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, Presidente FederBio.