ROMA – Duecentomila euro nel 2023, 250mila nel 2024 e 300mila nel 2025. Sono i fondi stanziati dalla Regione Veneto per la formazione e l’aggiornamento professionale degli agromeccanici iscritti all’albo regionale, istituito con la nuova legge regionale 2 febbraio 2023, n. 2 “Modifica della legge regionale 7 febbraio 2014”, e n. 6, “Disposizioni per la qualificazione delle imprese che svolgono attività agromeccanica” con la quale Palazzo Balbi riconosce finalmente in modo strutturale il ruolo fondamentale dei contoterzisti in agricoltura.
«Un importantissimo incentivo per l’ammodernamento della nostra categoria, che non deve rimanere appannaggio di un gruppo ristretto – commenta soddisfatto il presidente di Cai Agromec Gianni Dalla Bernardina –. Per questo stiamo già lavorando affinché oltre a Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna, le uniche realtà territoriali che al momento hanno riconosciuto e finanziato un Albo degli Agromeccanici, anche altre regioni possano entrare presto a far parte di questo sistema. In attesa, ovviamente, di arrivare all’istituzione di un Albo nazionale».
Alle parole di Dalla Bernardina fanno eco quelle di Michele Pedriali vicepresidente Cai Agromec e segretario Feria per l’Emilia-Romagna, e Fabrizio Zuccali membro della Giunta nazionale Cai Agromec e direttore di Apima Brescia. «In Emilia-Romagna – ha ricordato Pedriali – siamo molto soddisfatti di quanto è stato realizzato finora. Siamo partiti nel 2021 con l’istituzione dell’Albo e, nel 2022, con il primo bando dedicato. Per il 2023 siamo in attesa di conoscere l’entità del finanziamento in quanto le nostre aziende agromeccaniche sono pronte ad investire in macchine e attrezzature innovative per il miglioramento della tecnologia».
«Occorre un continuo impegno per fare funzionare uno strumento fondamentale come l’Albo degli Agromeccanici – ha sottolineato Zuccali –. In Lombardia è stato istituito già da anni e, finalmente, nel 2020 sono stati stanziati cinque milioni di euro per l’acquisto di macchinari e attrezzature, concretizzando così le aspettative della categoria. È importante continuare a lavorare affinché siano investite maggiori risorse: solo così l’agricoltura italiana potrà rimanere competitiva a livello europeo».