ROMA – Il presidente del Gruppo Parlamentare alla camera dei Deputati di Azione\Italia Viva, Matteo Richetti ha depositato una interrogazione scritta al ministro competente (sanità) per conoscere quali siano le iniziative che il Governo intende porre in essere per “scongiurare i gravi rischi che potrebbero derivare dalla diffusione della Peste suina Africana”.
Già nei giorni scorsi, esponenti del movimento politico di Azione, tramite la stampa nazionale e nei vari territori in cui si è manifestata l’infezione, che al momento ha colpito soltanto cinghiali selvatici (il virus colpisce i suidi, cinghiali e maiali ed è innocuo per l’uomo), avevano sollecitato il Commissario Nazionale per la PSA ad intervenire più efficacemente ed incisivamente nella azione di contenimento ed eliminazione della PSA.
L’area dell’infezione, nel giro di un anno è raddoppiata senza che siano state prese misure strutturali e nemmeno d’urgenza per eradicarla.
Avevano infatti manifestato forti preoccupazioni rispetto al contagio in atto, Matteo Maino, coordinatore del gruppo esperti agricoltura Azione, Fausto Fogliati, responsabile per Azione dell’agricoltura Piemonte, Luigi Dallari allevatore di suini e veterinario, Pasquale Romagno zootecnico, Anna Lisa Baroni responsabile per Azione dell’agroalimentare e Caterina Avanza responsabile per Azione della agricoltura europea.
Ora, si aggiunge alla iniziativa politica di Azione anche l’intervento istituzionale in assemblea legislativa, tramite l’atto ispettivo presentato dalla massima espressione parlamentare del Presidente del Gruppo.
L’iter parlamentare, che si auspica sarà veloce, attende risposta dai ministri competenti per materia. Così il presidente del Gruppo parlamentare Richetti : “Servono interventi urgenti e specifici, come insegnano le esperienze del Belgio e della Repubblica Ceca, prima che perdite economiche ingenti e rovinosi danni economici e d’immagine travolgano i piu’ importanti distretti delle carni del nostro Paese. In Italia e’ stato nominato un Commissario nazionale per la PSA, ma non dispone delle necessarie risorse e, finora, il suo operato e’ stato insoddisfacente e non all’altezza della gravita’ della situazione. Ad acuire gli effetti di questo depotenziamento inaccettabile, c’e’ la difficile situazione sul campo: dati alla mano, nel giro di un anno l’area interessata dall’infezione e’ più che raddoppiata mentre il numero di cinghiali abbattuti nelle zone infette e’ irrisorio, a cui si aggiungono lacunose campagne di sensibilizzazione e comportamento per i sindaci e la cittadinanza delle aree interessate e scelte politiche poco comprensibili, come in Piemonte o nella provincia di Roma, tese ad un’eccessiva derogabilità dei comportamenti di residenti e turisti in prossimità delle aree infette.
Chiediamo dunque che i ministri intervengano con rapidità ed efficacia, salvaguardando la salute degli animali e le filiere produttive alle quali, dopo gli anni della pandemia ed in piena crisi economica, non si possono addebitare ritardi, mancanze o inaccettabili sottovalutazioni”, conclude.