Risparmio energetico. Con accortezze -25% di acqua, -70% di riscaldamento e -20% in agricoltura

ROMA – Domani si celebra la Giornata internazionale del risparmio energetico, istituita nel 2005 con la firma a Kyoto del Trattato Internazionale per la tutela del Pianeta. L’obiettivo è sensibilizzare cittadini e imprese sul ruolo che hanno nella riduzione dei consumi energetici. Un tema che coinvolge direttamente il settore primario strettamente legato al consumo di energia e materie prime.

Strumenti come quelli dell’agricoltura di precisione, sostenuti da Confagricoltura da molto tempo, permettono di combattere lo spreco e di aumentare la qualità e l’adattabilità dei processi produttivi ai fenomeni ambientali che si fanno sempre più estremi. Nel 2022, ad esempio, si è riscontrato un minor utilizzo di gasolio agricolo rispetto all’anno precedente con –4,1%, come anche dei fertilizzanti, anche se in quest’ultimo caso la diminuzione innescata soprattutto dall’aumento dei prezzi.

Secondo l’ENEA, l’applicazione capillare di buone pratiche sarebbe capace di generare un risparmio energetico del 25% nell’irrigazione, del 70% nella ventilazione degli ambienti industriali e del 20% nella produzione e trasformazione agroalimentare.

Il tessuto produttivo agricolo chiede che si continui a puntare su tecnologia e ricerca e che gli incentivi statali a sostegno della transizione ecologica vengano confermati e rafforzati. Lo dicono i risultati dell’indagine di Agricoltura100 2023: delle oltre 2.800 imprese monitorate, il 52,7% si posiziona sui livelli più alti di sostenibilità e il 98% investe nella gestione efficiente dei consumi energetici e delle risorse idriche.

Da un lato le aziende più innovative sono quelle che più di altre migliorano il proprio impatto ambientale e sociale; dall’altro le imprese più sostenibili crescono più della media e ottengono migliori risultati produttivi. C’è una stretta relazione, dunque, tra innovazione, sostenibilità e crescita.

Confagricoltura proseguirà quindi lungo la strada intrapresa per costruire un nuovo modello di agricoltura sostenibile 5.0, che guarda al digitale, alla produzione di energia rinnovabile, e più in generale alle tecnologie green, ma capace di garantire i livelli produttivi e di competitività.

 

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