ROMA – “L’emergenza siccità non accenna a rientrare. Non possiamo aspettare ancora, servono provvedimenti normativi immediati e un piano d’azione per la gestione dell’urgenza, ma anche un piano a medio termine per prevenire quelle future”.
Lo afferma in una nota Caterina Avanza, responsabile Agricoltura di Azione.
“Dobbiamo costruire in fretta – continua Avanza – centrali di trattamento delle acque reflue, cosi da utilizzarle per la produzione agricola. E poi bisogna legiferare per imporre ad ogni nuova costruzione l’installazione di una terza via di canalizzazione dell’acqua, in modo che l’acqua utilizzata per la doccia vada ad alimentare lo sciacquone del water che oggi funziona con acqua potabile. Basta prendere spunto da Spagna e Israele, paesi da tempo alle prese con la siccità”.
“I fondi non mancano, questo governo non ha scuse. Il Cis ‘Acqua bene comune’, predisposto dal ministro Carfagna durante il governo Draghi permetterebbe investimenti per oltre un miliardo di euro, e con i fondi della politica agraria comune, l’Europa permette di finanziare la costruzione di bacini di trattenimento dell’acqua”, prosegue.
“Senza acqua addio produzione italiana: sugli scaffali finiremmo per trovare prodotti che vengono da mezzo mondo, e dovremmo dire addio alla tanto citata sovranità alimentare così come alla sostenibilità ambientale ed economica del nostro comparto agricolo”, conclude Avanza.