RAVENNA – Il parere favorevole da parte del ministero della Salute è arrivato ufficialmente il 23 febbraio scorso. Da quella data e fino al 22 giugno 2023, nella lotta all’infestazione da cavallette in Romagna come in Sardegna sarà pertanto autorizzata l’estensione di impiego su erba medica della sostanza attiva Spinosad.
Un provvedimento necessario quanto tempestivo alla luce degli effetti provocati dalla siccità nell’estate dello scorso anno, dove in un’area della Romagna compresa tra la Valle del Savio, del Bidente e delle Colline Ravennati, imponenti sciami di cavallette avevano distrutto diversi giovani medicai defogliandoli completamente e obbligando gli agricoltori a intervenire con una nuova aratura e un’ulteriore semina.
Un provvedimento richiesto al Ministero da AIFE/Filiera Italiana Foraggi all’indomani di una valutazione condotta dai Servizi Fitosanitari della Regione Emilia-Romagna con il supporto dei tecnici del Collegio Periti Agrari della Romagna che a luglio 2022 avevano capillarmente monitorato e mappato i danni causati al territorio in questione dall’infestazione di cavallette.
“AIFE/Filiera Italiana Foraggi si è fatta carico di un problema legato ai cambiamenti climatici – spiega il presidente, Gian Luca Bagnara – con i quali negli anni a venire dovremo continuare a confrontarci. L’accoglimento della nostra proposta da parte del Ministero e degli Organi competenti, che si sono mossi con tempestività per favorire gli interventi di bonifica delle aree interessate al fine di preservare i pascoli e i foraggi delle aree di collina, dimostra l’importanza del lavoro di squadra attraverso il quale si può agire con una logica razionale e chirurgica per il ripristino dell’equilibrio di questi territori”.
L’autorizzazione in deroga della sostanza attiva Spinosad su erba medica in Romagna e in Sardegna riguarderà potenzialmente un’area complessiva di circa 50.000 ettari, in realtà la superficie potrebbe essere inferiore perché gli interventi non andranno effettuati a pieno campo ma solo negli avvallamenti e nelle crepe dei terreni dove le cavallette, proprio in questo periodo a ridosso della primavera, depongono le uova. “L’attività di scouting che verrà svolta dai tecnici del Servizio Fitosanitario dell’Emilia Romagna – sottolinea Bagnara – è la dimostrazione di come sia importante agire per contrastare sul nascere le infestazioni rispettando l’equilibrio di questi territori. Con la richiesta di autorizzazione in deroga e in via eccezionale dell’impiego della sostanza attiva Spinosad su erba medica, peraltro prevista dall’articolo 53 del Regolamento 1107/2009, AIFE/Filiera Italiana Foraggi si è mossa proprio in questa direzione. Il nostro obiettivo è quello di rafforzare la filiera dei foraggi ponendo al centro dell’attenzione i territori dove vengono coltivati preservandone l’ecosistema. In una situazione emergenziale è giusto utilizzare i mezzi tecnici immediatamente disponibili rispettando tutte le clausole previste, ma siamo convinti che vada sempre più incentivata la logica legata alla lotta biologica e/o integrata”.
AIFE/Filiera Italiana Foraggi conta una base associativa di circa 30 impianti di trasformazione situati in diverse regioni italiane. Copre circa il 90% della filiera dei foraggi essiccati e disidratati a livello nazionale con una produzione che sfiora 1 milione di tonnellate/anno, il 60% del quale segue la via dell’export. Con l’indotto genera un fatturato di circa 450 milioni di euro/anno e complessivamente dà lavoro a circa 13.500 addetti.