ROMA – “Esprimiamo apprezzamento verso il Governo italiano per gli importanti passi avanti fatti in termini di semplificazione dei processi autorizzativi. Un intervento fondamentale risiede nella razionalizzazione della fase di valutazione dell’interesse archeologico, che viene oggi spostata a valle dell’iter autorizzativo, anziché a monte, riducendo così notevolmente i tempi dell’istruttoria. Importante anche il potenziamento della commissione tecnica VIA-VAS e della Commissione PNRR-PNIEC, che erano in difficoltà a causa dell’importante carico di lavoro assegnato a fronte del ristretto numero di personale a disposizione. Novità incisiva, infine, è quella legata alle semplificazioni per gli impianti da realizzare su aree industriali, nonché la riduzione dei termini di conclusione del procedimento di autorizzazione unica (AU) a 150 giorni, comprensivi dei termini per l’espressione del parere VIA. Ora il Parlamento, in sede di conversione del decreto legge, può supportarci e contribuire a perfezionare e migliorare ulteriormente il testo governativo”.
Lo ha detto Alessandro Ceschiat, ascoltato in qualità di portavoce dell’Alleanza per il Fotovoltaico in occasione dell’audizione in merito al ddl 564 (decreto-legge 13/2023 – attuazione PNRR), svolta presso la Commissione Bilancio del Senato.
L’Alleanza per il Fotovoltaico auspica quindi un miglioramento delle tempistiche dell’iter autorizzativo per la costruzione degli impianti: “Oggi i termini sono fissati a 150 giorni sulla carta, nella realtà ci vuole molto di più per autorizzare un impianto su aree non vincolate e prive di pregio. Sulle aree vincolate i tempi diventano ancora più lunghi. Dato per acquisito il ruolo fondamentale delle soprintendenze, è importante che il loro contributo sia richiesto solo laddove realmente necessario, qualora vi siano effettivamente siti da preservare”.
L’Alleanza per il Fotovoltaico in Italia raggruppa una decina dei principali operatori nel settore delle rinnovabili impegnati nello sviluppo, nella realizzazione e gestione di impianti “utility-scale” (su scala industriale) per l’energia da fonte solare. Le imprese dell’Alleanza detengono progetti per circa 10 gigawatt e tutti gli investimenti sono effettuati con capitale privato, senza alcun incentivo pubblico. Nel Piano per la Transizione Ecologica del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica si prevede di di installare circa 70 gigawatt di ulteriori centrali elettriche rinnovabili entro il 2030.