ROMA – “Fare l’agricoltore è una cosa bella. E può essere davvero il futuro di quei tanti giovani che hanno scelto di investire in questo settore. Si è registrato, infatti, un boom di domande per accedere ai fondi messi a disposizione delle nuove generazioni per acquistare i terreni agricoli” (leggi: Boom di domande per Generazione Terra. Ismea: in un solo mese esauriti i 60 milioni di euro a disposizione dei giovani per acquisto terreni)
“È necessario, quindi, favorire e sostenere il ricambio generazionale”. A sottolinearlo è Mirco Carloni (Lega) presidente della Commissione Agricoltura della Camera, che ha presentato – come primo firmatario – una proposta di legge “per la promozione e lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile nel settore agricolo“.
“Perché i giovani stanno scegliendo di fare gli agricoltori, di fare impresa con moderne tecnologie e nuove specializzazioni. Ed è per questo – spiega Carloni – che abbiamo presentato una proposta di legge per la promozione dell’imprenditoria giovanile nel settore. L’obiettivo è introdurre un sistema organico di norme interne che – a integrazione delle norme europee – dimostrino l’interesse dello Stato a favore dei giovani agricoltori.
Le nuove generazioni sono spesso costrette ad affrontare numerosi ostacoli burocratici, oltre che vincoli e difficoltà, per accedere alla terra. Il tessuto imprenditoriale di questi giovani – fino a 40 anni di età – rimane però dinamico, appassionato e aperto all’innovazione.
Occorrono misure concrete per permettere ai ragazzi non solo l’insediamento ma anche la permanenza – in modo sostenibile – nel settore agricolo. Con questa proposta di legge si vuole disporre l’istituzione di un fondo destinato al cofinanziamento di programmi predisposti dalle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano per favorire il primo insediamento dei giovani nel settore dell’agricoltura.
Sono previsti, inoltre, un regime fiscale agevolato per i soggetti che intraprendono un’attività d’impresa agricola, lo sgravio dagli oneri contributivi per un massimo di cinque anni e diverse misure per favorire la permanenza dei giovani nel settore agricolo” conclude il presidente ComAgri Mirco Carloni.