ROMA – Dalle NGT ai regolamenti europei che non incoraggino l’abbandono dell’agricoltura da parte delle imprese. Non è il sogno, ma l’obiettivo di Caterina Avanza, responsabile per il suo partito, Azione, dell’agricoltura. Agricultura.it l’ha intervistata per fare il punto sulle attuali sfide del settore.
“Voglio partire da un tema attualissimo, ma purtroppo poco considerato dai media in particolare: la proposta di ridurre drasticamente l’utilizzo di fitofarmaci entro il 2030. Tutti teniamo all’ambiente, premessa indispensabile, ma non tutti sono consapevoli che già adesso, almeno in Italia, l’agricoltura è avanti e già da tempo l’utilizzo di sostanze chimiche per aiutare la vegetazione è ridotto. Giusto fare una road map per arrivare a ridurre le emissioni di questo tipo di sostanze, ma questo non può essere fatto senza un programma che accompagni gli agricoltori alla transizione. Due sono le commissioni che stanno lavorando a questo: quella agricoltura e quella ambiente. Quest’ultima ragiona come se fosse tutto fantascienza. Ci sono le alternative, dalle NGT all’agricoltura di precisione. Nel primo caso non ci si vuole sbloccare al futuro, nell’altro servono risorse ed educazione per i produttori, solo così potremo darci degli obiettivi plausibili da raggiungere”.
Si sta battendo molto per la Peste Suina Africana.
“Un tema che nonostante i casi si moltiplichino a vista d’occhio, non viene ancora preso con il giusto peso. Ci dobbiamo rendere conto che nel caso si continui con la contaminazione sono a rischio gli allevamenti finalizzati alle nostre eccellenze Dop e Igp. Inoltre già all’estero, per esempio in Cina, i consumi di prodotti da carne suina italiana sono calati proprio per il danno di immagine che questa situazione sta generando. Perchè dobbiamo arrivare a sopprimere i nostri animali allevati per non farlo sulla vera causa di questa pandemia che sono i cinghiali? Misure di contenimento a questo punto non sono più sufficienti, occorre una presa di posizione forte ed è quello su cui come Azione stiamo lavorando da mesi ormai”.
Per il futuro?
“Una preoccupazione: quella della direttiva IED ovvero sulle emissioni industriali che potrebbe riguardare anche tantissimi allevamenti italiani, soprattutto al Nord, ma anche al Sud. Impossibile paragonare un’acciaieria a un allevamento bovino, siamo al paradosso. Già si stanno facendo ipotesi di tetti di capi. Questo genererebbe la morte di tante imprese zootecniche, le prime ad avere obblighi per evitare inquinamento. Ci stiamo battendo per questo”.
Caterina Avanza è consigliera politica al Parlamento europeo per la delegazione francese di Renew Europe e responsabile Agricoltura per Azione. Laureata in scienze politiche, master in diritto europeo alla Sorbona e mamma di due bambini. Dieci anni di esperienza nel privato nel settore dei sondaggi e della comunicazione politica. Parte dello staff di campagna di Emmanuel Macron come responsabile opinione, successivamente responsabile dei territori per En Marche! e coordinatrice della campagna delle europee per En Marche nel 2019. Candidata alle europee per Siamo Europei nel 2019 nella circoscrizione Nord-Ovest. Nel luglio 2022 decide di abbracciare il progetto politico di Carlo Calenda, unendosi ad Azione.