ROMA – No a un ruolo forte dell’EUIPO – Agenzia UE per la protezione dei brevetti sulle DOP e allo stralcio di parte delle norme sui vini a indicazione di origine dalla PAC: è questa la presa di posizione sulla riforma UE delle norme DOP e IGP di oltre 200 denominazioni europee del vino, tra cui Franciacorta, Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, Istituto Marchigiano Tutela Vini, Consorzio Castel del Monte, Vino Nobile di Montepulciano, in una lettera che circola nel Parlamento europeo e nei ministeri nazionali.
Sui due fronti indicati “la proposta di riforma della politica delle IG è una minaccia esistenziale” per le denominazioni in questione, si legge nella lettera. La Commissione europea vuole dare un ruolo di primo piano all’EUIPO nella gestione dei disciplinari DOP. Secondo i produttori, il ruolo dell’Agenzia dovrebbe essere limitato alla gestione del registro delle DOP e di un sistema di allerta contro le contraffazioni online.
L’altro timore è che con lo spostamento di alcune delle norme sulle DOP e IGP vino dalla Pac alla riforma in preparazione, “non saremo più in grado di riformare la politica vitivinicola delle indicazioni geografiche unitamente alla PAC” e la parte delle istituzioni UE con competenze agricole, “perderà la capacità di definire le politiche” delle denominazioni di qualità.
Nei giorni scorsi era intervenuto a riguardo il relatore della riforma, l’On. Paolo De Castro
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