BARI – “La Magistratura, i Carabinieri e – più in generale – tutte le forze dell’ordine impegnate sul territorio fanno un lavoro straordinario. Devono essere sostenuti sia da una maggiore dotazione di uomini e mezzi, sia dalle denunce di quanti, nelle campagne, sono vessati e danneggiati da furti, razzie e veri e propri atti di sabotaggio a danni delle colture”. E’ con queste parole che Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, torna sulla questione della sicurezza nelle zone rurali.
Negli ultimi giorni, infatti, si sono verificati nuovi episodi. “La questione va certamente affrontata senza alimentare allarmismi, che non servono e possono essere deleteri”, ha aggiunto Sicolo, “ma di certo è necessario avere consapevolezza di un problema che va affrontato trovando un’interlocuzione anche in chi, da Roma, può assicurare ai magistrati e alle donne e agli uomini delle forze dell’ordine quelle risorse tecniche e strumentali per agevolare un lavoro che è enorme, considerata anche l’estensione dei nostri agri da monitorare e tenere sotto controllo”.
Le campagne spesso vengono trasformate dalla criminalità in un terreno minato: auto rubate e cannibalizzate, quintali di rifiuti abbandonati di ogni tipo, materiali edili, mobili, gomme di camion e automobili gettati in mezzo ai campi o nelle strade rurali che conducono alle coltivazioni. Uno sforzo comune va sostenuto per quanto riguarda il potenziamento delle risorse a disposizione di una più accurata e continua azione di intelligence, indagini accurate, ad ampio raggio, che individuino non solo la manovalanza criminale ma anche e soprattutto la rete attraverso la quale la grande criminalità ha trasformato la drammatica insicurezza delle campagne in un business miliardario che ha connessioni con l’estero. I furti nelle campagne, infatti, soprattutto quelli che riguardano mezzi agricoli di grande valore, alimentano un commercio illegale con snodi in tutto il Mediterraneo.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Giuseppe De Noia, presidente di CIA Agricoltori Levante (Bari-Bat): “Sono stati proprio i militari dell’Arma a ritrovare i trattori rubati a Minervino e Andria. Grazie alle loro indagini, carcasse di automobili sono state ritrovate e rimosse anche nelle campagne di Adelfia, Molfetta, Altamura e Giovinazzo. Crediamo sia necessario – ha aggiunto De Noia – che le istituzioni comunali, provinciali e regionali si coordino e facciano una ricognizione delle risorse e dei progetti utili a sostenere una più decisa azione di prevenzione per potenziare il monitoraggio e i livelli di sicurezza nelle zone rurali, soprattutto quelle più isolate. Encomiabile e sempre presente il lavoro svolto dalle forze di polizia presenti sul territorio (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza e gli operatori privati dei Consorzi delle Guardie Campestri e gli Istituti Privati di Vigilanza) e dalla autorità giudiziaria, ma serve anche un’azione coordinata di tutte le forze di Polizia Giudiziaria e la convocazione urgente di un tavolo congiunto sulla sicurezza e l’ordine pubblico delle prefetture di Bari e Bat, alla presenza dei sindaci di tutti i comuni dell’area metropolitana di Bari e della provincia Barletta-Andria-Trani”.
La richiesta di De Noia scaturisce dall’ultimo episodio verificatosi nelle campagne poste al confine tra gli agri di Molfetta e Terlizzi, dove decine di piante d’olivo relativamente giovani sono state troncate con la motosega. Quasi un intero oliveto devastato dalla furia e dal feroce sabotaggio di ignoti e indisturbati criminali. “Piange il cuore a vedere quelle piante sfregiate”, ha dichiarato De Noia.