Non c’è niente di più forte del marchio Italia, abbiamo talmente tanta qualità e dobbiamo capire solo come promuoverla nel modo più giusto. Racconteremo in questa edizione, salute con il ministro Sanità Schillaci, perché il vino è benessere. Il ministro Urso per il sistema delle imprese; la Santaché per il turismo del Vino, il ministro Crosetto (e sarà presenta domani anche il premier Giorgia Meloni). Un governo che fa sistema come stiamo facendo con Sangiuliano. Dobbiamo pensare al futuro e lo facciamo con i giovani, con gli istituti agrari (oltre 300 studenti saranno presenti) e istituti alberghieri.
LO ha sottolineato il ministro dell’agricoltura e sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, ad una cerimonia di inaugurazione partecipata da istituzioni, mondo della politica, giornalisti italiani ed esteri.
Lorenzo Fontana, presidente Camera, “da veronese una grande emozione”
Federico Bricolo, presidente Veronafiere: edizione proiettata sempre più albusiness, con buyer da tutto il mondo da Cina, Usa, dopo gli anni del lockdown. Riesce a generare oltre 4 miliardi di audience a livello planetario.
Damiano Tommasi, sindaco di Verona: Il nostro ruolo è quello dell’accoglienza di essere all’altezza del Vinitaly.
Flavio Massimo Pasini, presidente Provincia di Verona: “Il Vinitaly è l’inizio della primavera, scandisce i tempi del nostro territorio, insieme alle regole delle vigne e del vino, visto che in questi giorni sbocciano le prime gemme”.
Luca Zaia, presidente Regione Veneto: “Il primo applauso lo facciamo ai 4mila espositori, senza di loro non si farebbe. Il vigneto Veneto pulsa, degli 8 miliardi di export nazionale il Veneto rappresenta il 36%”.
Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano: “Il sentire comune, quell’insieme di sostanze che fanno l’identità, quindi vino, arte e cultura. Per la prima volta messi insieme il Caravaggio e Guido Reni, che hanno rappresentato il vino”.