ROMA – È Iniziato il 5 aprile, in IX Commissione del Senato, l’esame del disegno di legge che consente la sperimentazione in campo delle Tecniche di Evoluzione Assistita Tea proposto dal Senatore Luca De Carlo.
Confagricoltura condivide in pieno il disegno di legge. È importante – mette in evidenza l’Associazione degli imprenditori agricoli – fare dell’Italia un Paese leader sulle TEA per poter avere piante più sostenibili, ridurre l’uso di fitofarmaci, e fronteggiare gli effetti del cambiamento climatico, con oggettivi benefici per la produttività e, dunque, per le richieste alimentari di una popolazione mondiale in crescita.
“È necessario approfondire e valorizzare le possibilità offerte dalle TEA, così come stanno facendo o hanno già fatto altri paesi – commenta l’imprenditrice piacentina Giovanna Parmigiani che side in giunta nazionale di Confagricoltura con delega alle tematiche ambientali -. Queste tecniche di miglioramento genetico permettono di ottenere piante più resistenti e possono essere uno strumento utile per fronteggiare i problemi generati dallo stress idrico, dai colpi di calore e dalle fitopatologie conseguenti gli effetti delle variazioni del clima. Siamo chiamati a produrre di più con meno, solo migliorando le performance e riducendo le necessità in termini di acqua, fertilizzanti e farmaci possiamo affrontare queste sfide”.
“C’è poi il tema della tutela dei prodotti italiani: per continuare a produrre le eccellenze agroalimentari del made in Italy, dobbiamo rimanere competitivi sul mercato, far fronte alle mutate condizioni e garantire comunque produzioni eccellenti. Possiamo farlo sono tenendo il passo con il progresso. Non dimentichiamo che la tradizione di oggi è l’innovazione di ieri” – sottolinea Parmigiani. “Ovviamente, il percorso scientifico presuppone che la sperimentazione venga affrontata tutte le precauzioni del caso”.
Non si tratta di OGM, ma di passaggi all’interno della stessa specie. Da sempre l’uomo migliora i vegetali che coltiva attraverso la selezione varietale, con le Tea lo si potrà fare in modo più moderno, preciso ed efficace. “Niente di diverso da quello che si è fatto per secoli – rimarca Parmigiani – si procede però con strumentazioni e metodi di ricerca innovativi e all’avanguardia”.
Contestualmente Confagricoltura accoglie con grande soddisfazione anche l’emendamento al decreto-legge PNRR, a firma di De Carlo, Nocco, Liris, Ambrogio, Mennuni e Silvestro e approvato in Commissione Bilancio, che prevede l’istituzione presso il CREA del Registro dei crediti di carbonio agroforestali.
“Agricoltura e foreste sono le uniche attività produttive in grado di sottrarre anidride carbonica dall’atmosfera, incorporandola stabilmente nei suoli e nei vegetali, andando così a compensare le emissioni di CO2 residue anche di altri settori produttivi. Apprezziamo che finalmente questo ruolo fondamentale inizi ad esserci riconosciuto, specie rispetto all’aprioristica condanna che ci vede ingiustamente sul banco degli imputati. Per questi motivi gli agricoltori, i silvicoltori e i gestori del territorio hanno elevate attese sullo sviluppo di un nuovo modello economico legato all’assorbimento di carbonio nei suoli” – sottolinea Parmigiani.
Anche in relazione all’iter legislativo europeo sui cicli sostenibili del carbonio che vedrà nei prossimi due anni definire il percorso attuativo per gli Stati Membri, è importante dotare l’Italia di regole condivise. In questo modo sarà possibile supportare le imprese del settore nella valorizzazione dei servizi ecosistemici, funzionali all’assorbimento di carbonio, alla gestione razionale dell’acqua e alla tutela delle biodiversità.
“L’agricoltura tutela l’ambiente e produce cibo, ricerca e sviluppo sono indispensabili per raggiungere questi obiettivi. La sperimentazione in campo delle Tea e l’istituzione del Registro dei crediti di carbonio – sono due ottime notizie che trovano la luce nel dibattito parlamentare e rispondono a istanze espressamente portate avanti da Confagricoltura che tenacemente rappresenta le necessità delle imprese associate”.