BIDONì (OR) – E’ stato il pranzo di Pasquetta più grande della Sardegna: 850 commensali che hanno gustato agnello di Sardegna IGP.
L’occasione è stata la 22esima edizione de La Sagra de s’anzone di Bidonì che quest’anno ha registrato numeri in crescita con oltre 80 agnelli a marchio cucinati allo spiedo, all’aperto, all’interno della pineta che guarda al lago Omodeo. “Uno spettacolo che piace questo della cottura davanti al fuoco – spiegano con orgoglio dalla proloco di Bidonì – e che contribuisce ad attirare tanti curiosi”.
Una giornata all’insegna del bel tempo, con l’Omodeo a tracciare i contorni di un appuntamento turistico e gastronomico diventato un richiamo per tanti affezionati del Barigadu. Tra i partecipanti, a maggioranza sardi, c’era anche un nutrito gruppo di turisti provenienti da fuori regione che hanno scelto la Sardegna e Bidonì per le festività pasquali.
La sagra de s’anzone, ancora una volta ha celebrato quindi un matrimonio felice, quello tra gli organizzatori della 22esima edizione (il Comune di Bidonì e la proloco con il patrocinio e il contributo della Regione Sardegna, della Provincia di Oristano, dell’Unione dei Comuni del Barigadu, Borghi autentici d’Italia) e il Contas appunto.
“Il nostro principale obiettivo è stato raggiunto – spiega Marco Licheri, presidente della Proloco di Bidonì -. La nostra comunità ha saputo costruire questo evento che negli anni si è affermato ed è cresciuto anche con la collaborazione con il Contas, che appunto risponde a quella esigenza di sostenibilità che muove tutto il nostro programma: dalle escursioni alla scoperta del lago a cura delle associazioni locali, con in prima linea Jovis sos Oros de su Lagu di Daniel Fadda, fino al pranzo con il principe delle produzioni ovine sarde, possiamo dire avere trovato una formula vincente. Siamo già a lavoro per l’edizione 2024”.
“Con orgoglio possiamo dire di essere parte di un evento che in oltre vent’anni ha saputo diventare attrattore turistico mettendo in mostra e valorizzando gli elementi paesaggistici con quelli gastronomici – spiega Battista Cualbu, presidente del Consorzio di tutela dell’Agnello di Sardegna Igp -. Esattamente l’obiettivo a cui quotidianamente punta il nostro Consorzio che parte proprio dalla tutela dell’imprescindibile legame tra l’agnello Igp e il territorio. L’indicazione geografica protetta è un marchio che garantisce la qualità delle carni e la provenienza, e a Bidonì, in un evento dove si prediligono prodotti a chilometro zero, questo principio è stato ampiamente rispettato anche con gli altri piatti serviti durante la sagra”.
“Questo evento dimostra che ai cittadini sardi piace la carne d’agnello – spiega Alessandro Mazzette direttore del Contas – apprezzata anche dal dal resto degli Italiani come confermano i dati delle vendite: nel centro e nord Italia si è venduto il 45% del prodotto macellato per queste festività, è normale quindi avere dei riscontri positivi da parte dei turisti che vengono in Sardegna e che ricercano la qualità garantita dal marchio, perché grazie alle campagne di informazione e alla sensibilità crescente rispetto alla provenienza degli alimenti, sono proprio i turisti che chiedono carni a marchio Igp”.