ROMA – Dalla difesa agroecologica delle colture contro l’attacco dei patogeni, ai formulati innovativi per il miglioramento delle caratteristiche bio-agronomiche e qualitative delle specie frutticole, passando per i fitoregolatori di nuova generazione per la filiera del pomodoro da industria, fino al rapporto tra nuove colture e cambiamenti climatici, caratterizzato dalla tropicalizzazione della frutticoltura mediterranea.
Insomma, la ricerca pubblica in campo agroalimentare recepisce i mutamenti de contesto ambientale e le istanze del mondo produttivo per studiare soluzioni compatibili al raggiungimento degli obiettivi indicati nella nuova PAC e sanciti dalle strategie europee nel Green Deal. Se ne parlerà in occasione del convegno “Percorsi di ricerca per lo sviluppo di un sistema agroalimentare coerente con gli obiettivi delle Strategie Europee”, organizzato dal CREA, il principale ente di ricerca italiano in agroalimentare, in collaborazione con Diachem, azienda italiana produttrice di agrofarmaci e agronutrienti.
I lavori, aperti dal Direttore Generale CREA, Stefano Vaccari e chiusi dalla tavola rotonda “Gli stakeholder coinvolti nella filiera agroalimentare: opinioni a confronto”, vedono la partecipazione delle organizzazioni dei produttori, delle associazioni di categoria, degli ordini professionali, della regione Campania, del CNR, delle Università degli Studi di Palermo e degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” e di Diachem Spa.
Il contributo del CREA Ernesto Lahoz, del centro Cerealicoltura e Colture Industriali, parla del cambiamento in atto, dettato dall’esigenza di ridurre l’impiego dei prodotti chimici, che sta trasformando le tecniche di difesa delle colture dai parassiti in difesa agroecologica, secondo la quale l’agricoltura interagisce in piena armonia con l’ambiente naturale, applicando i principi moderni dell’ecologia per ottenere prodotti sani ed economicamente sostenibili.
Milena Petriccione, del CREA Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura, espone i risultati dell’applicazione su melo e kiwi di due formulati innovativi, un acceleratore di fotosintesi a base di acido 5-aminolevulinico (ALA) e un fertilizzante integrato a pH acido, che hanno migliorato il contenuto di composti bioattivi, l’attività fotosintetica e le proprietà antiossidanti dei frutti.
Valerio Battaglia, del CREA Cerealicoltura e Colture Industriali illustra come gli innovativi fitoregolatori per pomodori da industria agiscano sui processi fisiologici delle piante, ottimizzando le rese produttive.
Le ricadute per l’ambiente Costruire agroecosistemi che implementino pratiche agricole rispondenti a dinamiche ecologiche è la via da perseguire affinché l’agricoltura del domani sia capace di garantire produzioni di qualità per tutti, senza depauperare le risorse ambientali. Questo modello consente la conservazione della biodiversità, il ripristino di equilibri ecologici complessi, riducendo l’impatto sull’ambiente e migliorando la qualità della vita delle persone e delle comunità rurali.