ROMA – “Con la votazione dei giorni scorsi, a larga maggioranza, la Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo ha preso posizione contro l’inserimento degli allevamenti nella nuova Direttiva sulle emissioni industriali: anche la zootecnia italiana tira un sospiro di sollievo”. Così il presidente ed il direttore generale dell’Associazione Italiana Allevatori-A.I.A., Roberto Nocentini e Mauro Donda, commentano gli esiti del voto tenutosi martedì 25 aprile a Bruxelles.
“La decisione – continuano Nocentini e Donda – è importante perché evita anche ulteriori oneri a carico dei settori suinicolo ed avicolo e viene incontro a quanto sollecitato dal sistema allevatoriale italiano che aveva a più riprese sottolineato l’assurdità tecnica e scientifica di assimilare l’attività delle nostre stalle a quella di stabilimenti industriali. La Commissione Europea, infatti, aveva proposto di ampliare le attività ricomprese nella cosiddetta Direttiva sulle emissioni agli allevamenti bovini con numero di capi superiori a 150 unità. Ciò avrebbe inevitabilmente portato alla chiusura di molte stalle con conseguente perdita del valore economico e sociale, ma anche ambientale, della zootecnia italiana. La zootecnia nazionale e continentale, invece, ha compiuto negli ultimi anni considerevoli sforzi per accrescere il grado di sostenibilità delle aziende che su scala globale stanno registrando i migliori risultati in termini di impatto ambientale favorendo la mitigazione degli effetti del cambiamento climatico”. Anche i dati che stanno emergendo all’interno del Progetto LEO (Livestock Environment Opendata – www.leo-italy.eu) – frutto di rilevazioni effettuate in singoli allevamenti – , confermano che in realtà l’impatto della nostra zootecnia in termini di emissioni nell’ambiente è di gran lunga inferiore a quanto contenuto nelle informazioni generalmente veicolate dai media negli ultimi tempi, provenienti dalle fonti più disparate.
“Rivolgiamo un plauso ed un ringraziamento all’eurodeputato italiano Paolo De Castro, relatore in Commissione Agricoltura al Parlamento Europeo, che ha sostenuto l’infondatezza della proposta dell’esecutivo Ue che nell’ambito dell’obiettivo di riduzione dei cosiddetti ‘gas serra’ rischiava però di sottoporre gli allevamenti al giogo di pesanti autorizzazioni sempre più stringenti ed onerose, mettendone a rischio la sopravvivenza. Ci auguriamo che anche il prossimo passaggio in Commissione Ambiente confermi una impostazione non vessatoria nei confronti della zootecnia”.