ROMA – “Ogni anno l’agricoltura registra 120 decessi sul lavoro legati alla mancanza o all’usura dei più basilari sistemi di sicurezza sui trattori, come la cintura o il rollbar, la struttura di protezione in caso di ribaltamento. Dopo aver riunito l’intera filiera agricola alla Camera dei Deputati per un confronto sul tema, rinnoviamo l’invito al Ministero dei Trasporti a rendere operativa la revisione dei mezzi agricoli approvata con il decreto interministeriale nel lontano 2015 e prevista sin dal Nuovo Codice della Strada datato 1992”.
Lo dichiara Andrea Borio, presidente di Federacma, in occasione della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro che si celebra oggi. La Federazione Confcommercio che raggruppa le associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio ha organizzato a Montecitorio, lo scorso 18 aprile, il convegno “Le morti bianche in agricoltura” su iniziativa del vicepresidente della Camera, On. Sergio Costa.
“Oggi circolano 1,2 milioni di trattori sprovvisti di cintura di sicurezza e 670mila privi di rollbar: solo 100mila mezzi sono stati messi a norma in otto anni – prosegue Andrea Borio – Ciò concorre a far sì che l’agricoltura abbia il triste primato su tutti gli altri comparti sui tassi di infortunio, con una incidenza due volte maggiore della media. Rinnoviamo l’appello al ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, e chiediamo al ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e alla ministra del Lavoro, Marina Calderone, di fare la loro parte per l’attuazione di una norma di civiltà, che ha permesso la drastica riduzione dei decessi negli altri Paesi europei che hanno applicato la revisione dei mezzi agricoli”, conclude il presidente di Federacma.