ROMA – Il nuovo incontro del Tavolo suinicolo rappresenta un primo passo importante per elaborare una strategia di lungo periodo per lo sviluppo del settore e dotarlo, quindi, di un nuovo patto di filiera necessario a rafforzare la competitività delle imprese. A dirlo, il vicepresidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Gianmichele Passarini, al termine del confronto odierno al Masaf, convocato dal sottosegretario Patrizio La Pietra.
“Ѐ necessario -dichiara Passarini- rendere la suinicoltura nazionale penetrante su tutti i mercati e definire un piano organizzativo che porti il settore a una crescita costante, solida e armonica. Cia -ha aggiunto- è pronta a mettere in campo tutte le competenze utili”.
Del resto, la filiera suinicola italiana rappresenta per l’economia italiana una risorsa rilevante, sia in termini occupazionali che di Pil. Il comparto vale oltre 3 miliardi euro (6%) per la produzione agricola e arriva a oltre 8 miliardi considerando la trasformazione e l’industria (5,6% del totale).
Eppure, sottolinea Cia, la parte produttiva della filiera è, continuamente, gravata da problematiche legate ai costi di produzione e alla situazione epidemiologica della Peste suina che, a oggi, non ha ancora visto concretizzata alcuna azione per ridurre il sovrappopolamento dei cinghiali. Senza tralasciare, poi, il carico dei crescenti oneri derivanti dalle sempre più restrittive normative ambientali e sanitarie, come i continui e inaccettabili attacchi che ledono l’immagine positiva degli allevamenti.
“Ci attende un lavoro intenso -conclude il vicepresidente Passarini- per sollecitare condizioni di mercato davvero idonee allo crescita del settore, che supportino la parte produttiva attraverso progetti di sostegno adeguati e azioni efficaci di promozione per consolidare e rafforzare il valore della suinicoltura Made in Italy”.