MILANO – A Tuttofood a Milano, il Consorzio del Parmigiano Reggiano ha annunciato i risultati raggiunti nel primo trimestre 2023. Dopo un 2022 da record – che si è chiuso con un giro d’affari al consumo pari a 2,9 miliardi di euro (+6,9% rispetto all’anno precedente) – anche i primi mesi del 2023 registrano dati positivi, con un aumento delle vendite complessivo del +3,9% rispetto allo stesso periodo del 2022 e con una forte crescita in Italia, sia per quanto riguarda il normal trade (+20,4%) sia per quanto riguarda la Gdo (+11,1%).
Il presidente del Consorzio, Nicola Bertinelli, presente in fiera, ha fatto un bilancio di questi primi mesi del 2023, mettendo in evidenza non solo i risultati raggiunti, ma anche le sfide e le difficoltà che il comparto dovrà fronteggiare sul mercato globale: “Siamo riusciti ad affrontare un anno di grandi sfide come il 2022 grazie alla nostra capacità di essere una squadra, e così dobbiamo continuare a fare nel 2023. Oggi il Consorzio, pur nel rispetto del suo mandato di tutela, vigilanza e protezione, dev’essere al fianco di tutta la filiera per realizzare un grande progetto chiamato Parmigiano Reggiano: la potenza dell’azione collettiva, infatti, è sicuramente di gran lunga superiore nei risultati rispetto a ciò che i singoli possono ottenere. È giusto utilizzare le nostre risorse per essere al fianco non solo dei soci, i caseifici, ma anche degli allevatori, perché la nostra Dop ha nel suo DNA il latte di questo territorio”.
Proprio in questa direzione vanno iniziative quali il Bando benessere animale: un progetto – totalmente finanziato dal Consorzio per un importo che supera i 15 milioni nell’arco del triennio 2021-2023 – che ha l’obiettivo di premiare sia le aziende che hanno mostrato una particolare attenzione al benessere degli animali, sia quelle che, puntando a nuovi specifici investimenti, hanno mostrato nel corso dell’anno miglioramenti misurabili.
“Il Consorzio”, ha proseguito Bertinelli, “sta inoltre lavorando con gli operatori e le catene distributive per sostenere i consumi nel corso di un anno in cui viene commercializzato il picco di produzione più alto nella storia della Dop, quello del 2021, con un piano articolato di investimenti in comunicazione e sviluppo domanda sia in Italia, sia soprattutto sui mercati esteri. Dobbiamo riuscire a mantenere il Parmigiano Reggiano a un prezzo concorrenziale, in modo che sia accessibile alle famiglie, e a difendere la redditività delle aziende, che hanno già subito l’aumento dei costi di produzione. Questa incertezza economica va governata insieme, passando dalla logica del singolo caseificio a quella del ‘noi’ del Consorzio, per creare nuovi sbocchi di mercato e garantire il futuro della Dop”.