ROMA – Cia-Agricoltori Italiani ha partecipato, oggi, all’audizione sul Decreto Legge siccità in Senato presso le Commissioni Ambiente e Agricoltura, ribadendo il suo giudizio positivo sull’azione decisa da parte del Governo rispetto all’emergenza e avanzando alcune proposte migliorative. L’obiettivo è di contrastare la scarsità di acqua e dotare il nostro Paese di un’infrastruttura irrigua paragonabile a quella dei principali competitor a livello europeo.
Cia propone, in primis, di innalzare la capacità delle vasche di raccolta di acque piovane per uso agricolo (da 50 a 100 metri cubi) realizzate in “edilizia libera”. Un intervento reputato necessario, in quanto il limite stabilito dal disegno di legge risulta insufficiente rispetto alle attuali esigenze, in un contesto di siccità ormai strutturale. Allo stesso tempo, Cia richiede di istituire un Fondo ad hoc da 200 milioni destinato alle imprese agricole per incentivare la realizzazione delle suddette vasche.
Per quanto concerne l’utilizzo delle acque reflue, Cia propone di renderne strutturale l’autorizzazione, abolendo la scadenza attuale al 31 dicembre 2023 e ampliando il periodo di applicazione al triennio 2023-2025, garantendo -in tal modo- un maggior respiro temporale alla misura.
Cia richiede, inoltre, lo stanziamento di 100 milioni di euro sul Fondo di solidarietà nazionale per fronteggiare i danni dell’alluvione in Emilia Romagna. Come già accaduto in passato in situazioni analoghe, si potrebbe, così, fornire una risposta concreta e tempestiva a tutte le imprese agricole tragicamente colpite dall’alluvione del 2-3 maggio.
Cia propone, infine, si estendere gli interventi di spurgo a tutta la rete irrigua dei consorzi per garantire il ripristino e il mantenimento dell’officiosità dei corsi d’acqua e di inserire nel decreto interventi mirati a prevenire l’intrusione del cuneo salino lungo i 7.500 km di coste italiane.