Montegranaro (FM) – Anche gli agromeccanici potranno beneficiare di un plafond di 400 milioni di euro di fondi del Pnrr per l’innovazione della meccanizzazione agricola. A questi si aggiungono altri 225 milioni di euro che saranno gestiti da Ismea come fondo per l’innovazione in agricoltura. Sono alcune delle novità emerse durante l’assemblea nazionale di Cai Agromec a Montegranaro (Fermo).
Il presidente di Cai Agromec, Gianni Dalla Bernardina, ha salutato con favore queste nuove opportunità, rese possibili proprio dal grande lavoro messo in atto dall’organizzazione, ma ha anche ricordato che ci sono importanti obiettivi da continuare a perseguire. «È importante – ha detto – che gli agromeccanici siano stati inseriti nel bando Pnrr. Inizialmente non era così. Ringrazio quindi tutta la squadra di Cai Agromec che ha lavorato per raggiungere questo risultato. Ma sono ancora tanti gli obiettivi che dobbiamo raggiungere. Siamo di fronte a un passaggio epocale per l’intero settore primario, in cui siamo chiamati a impegnarci per la sovranità alimentare del nostro Paese, nel senso di riscoprire il ruolo centrale dell’agricoltura.
A volte, come agromeccanici, ci sentiamo fuori da questo dibattito, invece vorremmo essere coinvolti – ha aggiunto –. Siamo pronti a condividere un percorso e a trovare aperture, non scontri. Se poi ci sono organizzazioni che valgono più di altre, noi senz’altro valiamo più di qualcuno che fa solo confusione. Insomma, siamo alla resa dei conti: si sta decidendo il futuro dell’agricoltura italiana e noi vogliamo farne parte».
Durante la mattinata il ruolo centrale degli agromeccanici è stato ribadito dal coordinatore del master universitario di primo livello in “Agricoltura di precisione” Michele Pisante: «Gli agromeccanici sono la categoria che più di ogni altra può contribuire alla diffusione dell’agricoltura di precisione nelle campagne italiane».
«Stiamo studiando tutto ciò che sta avvenendo nel settore agroalimentare, per offrire sempre servizi aggiornati agli operatori del settore – ha assicurato il presidente di Ismea Angelo Frascarelli – ma bisogna guardare ai fatti nuovi grazie ai quali c’è la possibilità di fare reddito anche più che in passato».
«Occorre superare l’idea dell’azienda agricola medio piccola come unità autonoma perché non ha le armi per rispondere alle sfide complesse che deve affrontare il settore primario – ha aggiunto il docente di Agronomia e coltivazioni erbacee dell’Università di Torino Amedeo Reyneri –. Dobbiamo passare a un sistema di rete di imprese, dove le funzioni operative siano integrate con le aziende agromeccaniche, per le quali si apre un futuro brillante».
L’assemblea nazionale di Cai Agromec si è aperta con i saluti del presidente dell’Associazione trebbiatori di Fermo Fabio Bugiardini. A seguire sono intervenuti il national key account manager di Würth Massimo Errani, Federico Rinaldi di Itas Assicurazioni e il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro.
La tavola rotonda ha visto confrontarsi Ermanno Comegna professore economista agrario ed esperto di Pac, Michele Pisante professore di Agronomia e coltivazioni erbacee all’Università degli Studi di Teramo, Andrea Putzu consigliere regionale della Regione Marche e delegato del ministro Francesco Lollobridiga, Albano Agabiti presidente di Asnacodi Italia e di Coldiretti Umbria, Mario Danieli country manager Italia di Argo Tractors e Daniele Dorofatti direttore commerciale Italia di Maschio Gaspardo.
La riunione si è conclusa con i saluti di Alberto Assirelli del Crea e di Vincenzo Capobianco di Federacma. Durante il momento conviviale anche la gradita visita del presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli.