PIACENZA – È imminente l’uscita del secondo bando Parco Agrisolare dopo che il 19 aprile scorso il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha adottato la proposta di Decreto inviandola alla Commissione Europea per l’approvazione.
L’intervento si pone all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Misura 2, Componente 1 e promuove la realizzazione di impianti fotovoltaici (e interventi accessori) sui tetti dei fabbricati agricoli con la finalità di favorire l’autosufficienza energetica del settore agricolo e agroalimentare. “Rispetto al primo bando troviamo alcune importanti novità – spiega Roberta Bettuzzi responsabile dell’Ufficio investimenti di Confagricoltura Piacenza – quali l’incremento del contributo a fondo perduto che può raggiungere l’80% della spesa ammessa e l’introduzione del concetto di autoconsumo condiviso. Si prevede la possibilità di non rispettare il vincolo dell’autoconsumo, scelta che per le aziende agricole implica una percentuale di contributo inferiore, mentre per le imprese di trasformazione resta all’80%. Potranno presentare domanda soggetti costituiti in forma aggregata. Raddoppia la spesa ammissibile per i sistemi di accumulo; infine è prevista l’estensione alla soccida prima non ammessa. Queste – precisa Bettuzzi – sono alcune delle principali novità, ma per i dettagli definitivi è necessario attendere il decreto operativo che pare di imminente emanazione, ma che sarà conseguente all’approvazione in sede comunitaria della proposta di bando”.
A favore delle imprese della produzione agricola sono attribuiti circa 775 milioni di euro, ripartiti tra contributi a fondo perduto con vincolo di autoconsumo (anche condiviso) per quasi 700 milioni di euro e contributi a fondo perduto senza vincolo di autoconsumo per 75 milioni di euro. Inoltre, sono assegnati 150 milioni di euro a favore delle imprese della trasformazione agricola e 75 milioni di euro a favore delle imprese dell’agroindustria.
“Le risorse a diposizione potrebbero variare in base alla disponibilità residua sul precedente bando – precisa Bettuzzi. Merita di essere sottolineato che tra gli interventi ammissibili figurano la riqualificazione ai fini del miglioramento dell’efficienza energetica delle strutture, quali la rimozione e lo smaltimento dell’amianto, la realizzazione dell’isolamento termico dei tetti e la realizzazione di sistemi di aerazione connessi alla sostituzione del tetto. Gli impianti fotovoltaici – prosegue Bettuzzi – potranno avere una potenza massima di 1 MWp. Soggetto attuatore dell’intera Misura e dell’accesso al meccanismo incentivante è il Gestore Servizi Energetici (Gse). Attendiamo l’ok definitivo, mentre sappiamo che già diverse aziende di consulenza e installatori stanno prendendo contatto con le aziende associate per proporre progetti. Come Associazione siamo a disposizione, oltre che per informare, per assistere nella redazione della domanda di adesione al bando e successivamente seguire la parte amministrativa una volta attivato l’impianto”.