FIRENZE – Tutelare il valore della produzione e della qualità delle produzioni di razza Chianina, salvaguardare il reddito degli allevamenti e dare la corretta dignità al lavoro degli allevatori toscani.
Sono queste, in sintesi, le priorità che Cia Agricoltori Italiani della Toscana sottopone all’attenzione della Regione Toscana e sulle quali serve un’inversione di rotta.
In un momento in cui le criticità si manifestano in particolar modo per gli aspetti che riguardano il riconoscimento del prezzo agli allevatori di bovini di razza chianina – sottolinea la Cia Toscana – è necessario intervenire con urgenza, con particolare attenzione ad alcuni aspetti, come il calo del prezzo e del valore della produzione: “che deve essere affrontato sia in ambito specifico della razza – afferma Valentino Berni, presidente Cia Toscana – sia in un’ottica più ampia di valorizzazione della carne in generale, in particolar modo quella rossa, che sta perdendo appeal nei confronti dell’opinione pubblica, ripercuotendosi in maniera determinante sui consumi”.
E poi aggiunge Cia Toscana, per la produzione a marchio IGP, appare evidente la necessità di intervenire su quella parte di prodotto che, pur essendo di chianina, non rientra nel circuito dell’IGP per scelta, o perché risulta prodotta al di fuori della zona di produzione identificata dal disciplinare, innescando – pur in maniera legittima – una concorrenza interna rispetto al prodotto certificato. Tale aspetto è accentuato dalla possibilità di fornire dei prodotti finali, come ad esempio l’hamburger, dove una parte minoritaria di carme chianina, è sufficiente a poter eseguire un’etichettatura con la dicitura “Hamburger di Chianina”.
E’ necessario che il Consorzio dell’IGP, rafforzi il sistema dei controlli per la certificazione, in modo da garantire maggiormente la tracciabilità ed evitare potenziali azioni di frode. Inoltre, è opportuno intraprendere delle azioni specifiche per la promozione del prodotto, che mirino a rafforzare il mercato, il valore della produzione e riaffermare i principi di un’alimentazione sana ed equilibrata, dove la carne deve continuare ad essere un elemento fondamentale per l’apporto proteico;
In questo periodo emergenziale, si ritiene necessario – aggiunge Cia Toscana – valutare l’attivazione di specifici supporti economici al settore – a partire dal rafforzamento della misura del benessere animale – capaci di traghettare le aziende fuori dalle criticità contingenti. Aiuti che devono essere inseriti in un quadro complessivo di risorse con lo scopo di agire in funzione dei mercati, partendo dalla promozione, il rafforzamento della filiera, l’aggregazione del prodotto.
Per quanto riguarda la “bistecca alla Fiorentina”, sarebbe opportuno un esame delle richieste di mercato, in modo da definire il rapporto tra il fabbisogno e la produzione. Non essendo precluso il riferimento ad altre razze, la valorizzazione della carne di chianina deve avvenire con una menzione specifica.
Infine – conclude Cia Toscana – è necessario operare per favorire l’aggregazione del prodotto con lo scopo di valorizzare la parte produttiva all’interno della filiera. E valutare la possibilità di costituire un’organizzazione di prodotto.