MILANO – Condividere e formare. È questo il messaggio trasmesso da TruckAbility 2023, la Giornata di orientamento dedicata alla biosicurezza sui mezzi di trasporto di animali e derrate alimentari organizzata da Unitec Hub One Health e Cid Lines An Ecolab Company svoltasi il 7 giugno scorso a Cremona.
Il ricco parterre di relatori nazionali e internazionali che si sono avvicendati nel corso dell’evento e coordinati nelle loro esposizioni da Giancarlo Belluzzi, ha permesso al numeroso pubblico di addetti ai lavori di approfondire un tema oggi sempre più attuale perché strettamente legato alla sicurezza alimentare – non a caso TruckAbility 2023 si è svolto proprio nella Giornata Mondiale sulla Sicurezza Alimentare promossa dalle Agenzia delle Nazioni Unite – ma anche di conoscere le ultime novità introdotte sia sul territorio nazionale che all’estero per evitare che i patogeni, durante il carico/scarico degli animali e le varie operazioni previste nelle diverse fasi produttive, possano diffondersi e contaminare il bestiame.
Condividere e formare è stato l’appello di Giovanni Guadagnini, medico veterinario, che nel suo intervento ha sottolineato la difficoltà che a volte si incontra per riuscire a far cambiare le abitudini agli allevatori di suini, specie se gestiscono strutture datate e non concepite con adeguate compartimentalizzazioni adatte a separare i siti produttivi bloccando in questo modo eventuali contaminazioni. “La chiave della biosicurezza è nel comportamento delle persone – ha scandito – ma per ottenere un comportamento corretto si può passare solo dalla condivisione del problema e dalla formazione del personale preposto. Forse non è facile, ma sicuramente non è costoso e soprattutto è l’arma più efficace”.
Sulla stessa linea, pur da una angolazione diversa, si è espresso Filip Vande Cappelle, presidente dell’Animal Transportation Association il quale, riportando i dati relativi alla movimentazione media annuale nella UE pari a 76 milioni di bovini, 142 milioni di suini, 72 milioni di ovicaprini e miliardi di avicoli, ha sottolineato che per difendere il settore del trasporto di animali “è necessario alzare gli standard attuali e fare ancora di più di quanto prevede oggi la normativa perché anche il nostro ruolo di autotrasportatori deve favorire un continuo miglioramento. Nel 2022, a livello europeo, le autorità preposte hanno effettuato 900mila controlli ufficiali sul trasporto degli animali vivi e comminato 8mila sanzioni. Quello che noi chiediamo per un futuro ormai alle porte è l’adozione di corsie preferenziali alle frontiere per impedire le lunghe attese che si ripercuotono negativamente sugli animali, una maggiore formazione degli operatori e un aiuto dalla tecnologia che con i suoi mezzi sempre più innovativi può fornire un valido e positivo contributo”.
Dalla condivisione e dalla formazione all’applicazione concreta delle pratiche da seguire per una corretta biosicurezza sui mezzi di trasporto il passo può essere breve ma non può prescindere da quattro azioni fondamentali: detersione, risciacquo, asciugatura, disinfezione. “Quattro passaggi – ha spiegato Luc Ledoux, Business Development Manager Cid Lines An Ecolab Company – che sono indispensabili e che devono essere svolti utilizzando prodotti adatti e non corrosivi sia per garantire il buon stato di conservazione degli automezzi, sia per evitare che prodotti troppo aggressivi possano a loro volta causare forme di contaminazione che potrebbero ripercuotersi sugli animali trasportati. Imprescindibile, ancora una volta, è in ogni caso la capacità di spiegare e motivare adeguatamente il personale”.
Ma lungo la catena produttiva la fase di macellazione non può essere considerata estranea alla biosicurezza. Tutt’altro. Come ha spiegato Massimo Manfron, Technical Excellence Specialist Ecolab, “l’ambiente della macellazione presenta molte criticità, per questo è fondamentale adottare un protocollo di igiene che preveda prodotti adatti per ogni tipo di sporco e di materiali da pulire assicurando la massima efficacia. Attraverso la tecnologia Inspexx di Ecolab è stato sviluppato un sistema alternativo al trattamento finora adottato per la pulizia dei coltelli. Si tratta infatti di una tecnologia che a differenza di quella convenzionale, dove è previsto l’utilizzo di acqua a non meno di 82°C, agisce a freddo garantendo una maggiore efficacia microbiocida anche in presenza di materia organica, garantendo al contempo un risparmio in termini energetici e idrici e di conseguenza economici”.
E di tecnologia ha parlato anche il canadese Tim Nelson, ideatore di Farm Health Guardian, un’affermata soluzione di biosicurezza digitale che può essere utilizzata da tutti gli attori nella fase produttiva caratterizzata da velocità e accuratezza nel determinare le possibili fonti dell’agente patogeno e il suo potenziale spostamento verso nuovi allevamenti. Sulla formazione del personale addetto e sulla condivisione delle pratiche da seguire è tornato Jean Pierre Vaillancourt dell’Università di Montreal (Canada) il quale ha sottolineato che il pericolo legato alla diffusione dei patogeni è ancora troppo spesso legato al numero eccessivo di persone che accedono agli allevamenti senza purtroppo rispettare le regole previste in materia. “Le misure ci sono e oltre a essere rigorose sono anche molto chiare – ha affermato – ma è indispensabile la formazione e l’informazione che non può escludere dalle pratiche di biosicurezza anche e soprattutto l’autista e la cabina di guida, serbatoio di incubazione per numerosi patogeni”.
Al termine della Giornata Daniele Martelli, Responsabile acquisti suini del macello Martelli Spa di Dosolo (MN), ha illustrato tutte le procedure adottate nel suo impianto di macellazione, dove gli autotrasportatori di cui si avvale sono dotati di regolare patentino e le condizioni igienico-sanitarie vengono assicurate nel massimo rispetto di quanto la normativa prevede.