ROMA – Sulla base dei dati provvisori Istat rielaborati da Anacer le importazioni in Italia nel settore dei cereali, semi oleosi e farine proteiche nel primo trimestre 2023 sono risultate stabili nelle quantità con 5,5 milioni di tonnellate ed in aumento nei valori di 346,8 milioni di Euro (+15,6%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Risultano aumentare le importazioni complessive dei cereali in granella di 200.000 t (+5,6%),
pari ad un controvalore di +241,7 milioni di euro (+21,6%): a fronte della riduzione delle
quantità importate di grano tenero (-142.000 t), orzo (-31.500 t) ed in misura minore di mais (-3.000 t), avena (-2.800 t) ed altri cereali (-4.000 t), si registra l’incremento degli arrivi di grano duro (+384.000 t). L’import di riso, considerato nel complesso tra risone, riso
semigreggio e riso lavorato, aumenta di 13.100 t (+18,5%).
Per quanto riguarda le oleaginose e relative farine, si riscontra un calo delle quantità importate
di semi e frutti oleosi di 82.000 t (-11%), pari a -21,2 milioni di euro (-4,7%) e delle farine
proteiche vegetali di 35.000 t (-5,5%), per un controvalore di +36,1 milioni di euro (+15%)
Le esportazioni dall’Italia nel primo trimestre 2023 si riducono nelle quantità di 216.000
tonnellate (-15,8%) e aumentano nei valori di 130,6 milioni di Euro (+9,2%), rispetto allo
stesso periodo dell’anno precedente. Si riducono le quantità esportate di cereali in granella (-162.000 t, dovuto soprattutto al grano duro), dei prodotti trasformati (-41.800 t) e delle paste alimentari (-12.800 t, in particolare verso i Paesi comunitari). Risultano invece in aumento le vendite all’estero della semola di grano duro (+21,4%%) e dei mangimi a base di cereali (+10,2%). Riguardo al riso, le esportazioni diminuiscono di 14.800 tonnellate (-7,4% considerato nel complesso tra risone, semigreggio e lavorato). Stabile l’export di farina di grano tenero.
I movimenti valutari relativi all’import/export del settore hanno comportato nei primi tre mesi
del 2023 un esborso di valuta pari a 2.565,7 milioni di Euro (2.218,9 nel 2022) ed introiti per
1.551,1 milioni di Euro (1.420,5 nel 2022). Pertanto il saldo valutario netto è pari a -1.014,6
milioni di Euro, contro -798,4 milioni di Euro nel 2022