ROMA – “Essere agricoltori è una scelta. Lo era in passato, lo è ancora di più oggi, perché è cresciuta la consapevolezza dell’importanza del ruolo e del contributo che gli agricoltori danno allo sviluppo di tutto il Paese”.
Lo ha detto il sottosegretario al ministero dell’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, Luigi D’Eramo, intervenendo a Roma al X Congresso Aic (Associazione italiana coltivatori).
“Senza di loro l’Italia sarebbe profondamente diversa da come la conosciamo, non solo perché asset strategico dell’economia ma anche per il contributo a mantenere vivi i territori, alla qualità di vita e al benessere alimentare. Tra le sfide che abbiamo davanti ci sono la sostenibilità e i cambiamenti climatici. Gli obiettivi che ci vengono posti a livello europeo sono condivisibili ma servono tempi adeguati, senza prese di posizione ideologiche o fanatismi green”.
Sul tema del congresso Aic “Agricoltori per scelta, ri-generiamo il futuro”, il sottosegretario ha evidenziato come “la ri-generazione che passa dal settore primario ha una doppia valenza, non solo ambientale ma anche sociale, nel senso di tradizioni e saperi che hanno reso l’Italia fra i paesi più sostenibili al mondo e il Made in Italy agroalimentare un brand di successo fra i più richiesti e apprezzati e sinonimo di grandissima qualità”.