BOLOGNA – Il Consiglio di Amministrazione della cooperativa Granlatte richiama l’attenzione delle istituzioni nazionali e regionali ed in particolare del Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, nonché dell’intero sistema della rappresentanza agricola e cooperativa, della trasformazione industriale e della distribuzione, della stampa sulla situazione del settore lattiero caseario.
Nel corso del 2022 – sottolinea il CdA della cooperativa bolognese – esattamente dal mese di aprile, abbiamo assistito all’incremento progressivo del prezzo del latte anche a seguito della iniziativa non replicabile del nostro gruppo, tesa a consentire alle aziende zootecniche di far fronte al balzo anomalo dei costi di produzione. Tale adeguamento è stato fondamentale per salvaguardare la redditività dell’intera filiera.
Da gennaio di quest’anno, la remunerazione del latte alla stalla ha subito una riduzione di poco meno di 10 euro/hl e le previsioni del mercato lasciano supporre una ulteriore flessione entro la fine dell’anno. Per contro, i costi di produzione alla stalla continuano a rimanere sostenuti.
È vero che alcune voci di costo della razione alimentare e dell’energia hanno subito una riduzione nel corso del 2023, ma è altrettanto vero che questo dato positivo è stato assorbito dall’incremento degli oneri finanziari e che gli allevamenti stanno ancora consumando le scorte alimentari prodotte ai costi del 2022.
Il latte è alimento di alto valore nutrizionale alla base di eccellenze casearie nazionali, in particolare DOP, che esportiamo in tutto il mondo, ma produrlo secondo i più alti standard qualitativi e del benessere animale costa e costa ancora di più produrlo secondo gli ormai imprescindibili criteri di sostenibilità, che richiedono importanti investimenti per gli adeguamenti delle stalle.
Il mondo agricolo ed allevatoriale deve essere consapevole di quanto sia fondamentale salvaguardare la competitività delle nostre produzioni alimentari anche nei confronti dei competitor europei. E’ altresì doveroso guardare con attenzione al calo dei consumi, frutto dell’aumento del costo della vita e della riduzione del potere di acquisto delle famiglie. Per trovare il giusto equilibrio di mercato però riteniamo indispensabile che vengano presi in considerazione tutti i costi di produzione alla stalla, anche in ottemperanza alla normativa europea recepita nel nostro paese dal Decreto Legislativo n. 198 dell’8 novembre 2021.
Infine, la certezza del prezzo è la condizione essenziale per qualsiasi imprenditore per programmare la propria produzione e ciò vale in particolare nella gestione dinamica della mandria che necessita di tempi medio lunghi.
Confidando di trovare riscontro a questa nostra sollecitazione, dichiariamo la nostra piena disponibilità ad essere parte attiva di un confronto tra le parti interessate, al fine di mettere in sicurezza le imprese e salvaguardare nel medio periodo il settore lattiero caseario, nell’interezza della filiera.