ROMA – Le criticità legate cambiamenti climatici, l’aumento dei costi sostenuti dagli apicoltori, la crisi di produzione e di mercato, l’eccesso di burocrazia. Sono alcuni dei temi affrontati nel corso del tavolo della filiera apistica riunito al Masaf dal sottosegretario con delega, Luigi D’Eramo, per un confronto sulle problematiche che sta affrontando il settore. Alla riunione hanno preso parte i rappresentanti del comparto, delle organizzazioni agricole, delle Regioni, oltre che di Ismea Crea e Agea.
A causa del susseguirsi negli ultimi mesi di avversità atmosferiche, dalla siccità alle gelate fino alle alluvioni, è stato evidenziato come nel 2023 si sia drasticamente ridotta la produzione, e in particolare sui mieli primaverili i danni variano fra il 70 e il 100% della produzione. È stata dunque affrontata la questione dell’alimentazione di soccorso e le difficoltà legate all’entrata in vigore del manuale operativo riferito all’Anagrafe apistica, come previsto dal Dlgs 134/2022. Si è inoltre discusso delle proposte di riforma dell’etichettatura a livello Ue e della concorrenza di mieli adulterati o di qualità inferiore che imitano quelli italiani ed europei.
“L’apicoltura rappresenta un importante presidio ambientale, economico e sociale. Stiamo lavorando anche a livello comunitario per garantire la massima tracciabilità e trasparenza per i consumatori e in difesa della qualità che contraddistingue i prodotti Made in Italy. Per questo crediamo che in etichetta dovrebbero essere riportati paesi di provenienza e percentuali. Con questo tavolo politico vogliamo trovare delle soluzioni ai problemi, ma non dobbiamo limitarci a rincorrere le emergenze”. Il sottosegretario ha annunciato perciò che si lavorerà a un “nuovo Documento programmatico di settore che manca ormai da troppi anni e che sarà aperto ai contributi e ai suggerimenti dei rappresentanti della filiera e dei territori. Servirà come base per definire gli obiettivi che vogliamo raggiungere nei prossimi mesi e anni”, ha concluso D’Eramo.