AOSTA – L’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi (ICQRF) dei prodotti agroalimentari del Ministero dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste (MASAF) ha pubblicato l’approvazione del piano dei controlli sul formaggio tipico Valdostano Fontina DOP.
A svolgere l’incarico di controllo e certificazione, sotto la vigilanza del MASAF, torna CSQA, Organismo che per quasi vent’anni ha lavorato sul fronte della certificazione e valorizzazione di questo formaggio valdostano e che consolida pertanto la vocazione a supportare lo sviluppo dei sistemi di qualità italiani sui territori, in particolare delle filiere a Indicazione Geografica.
Fortemente legata alle specificità della montagna e alla produzione negli alpeggi, la Fontina DOP può contare oggi su una filiera composta da 700 allevamenti, 200 alpeggi e 162 produttori associati, con una produzione di 400.000 forme all’anno, di cui un 10% destinato all’export, per un valore alla produzione pari a 34 milioni €.
Un’eccellenza certificata che risulta fondamentale per contribuire alla crescita delle filiere di qualità della Valle d’Aosta che, ad oggi, conta 5 prodotti agroalimentari e vitivinicoli DOP IGP. Un patrimonio, secondo i dati del Rapporto Ismea-Qualivita 2021, da 52 milioni di euro, con il comparto dei prodotti agroalimentari che pesa per il 72 % e quello vitivinicolo per il 28%.
Tra gli elementi più rilevanti del nuovo piano dei controlli che sarà applicato a tutti i soggetti della filiera disciplinata – allevatori, trasformatori e porzionatori/confezionatori – trova spazio un sistema di comunicazioni ad hoc necessario per coordinare tutte le attività della filiera, tra cui la raccolta delle notifiche degli alpeggi, la gestione delle autorizzazioni di conformità del prodotto e le attività di verifica della marchiatura delle forme.
Importanti novità anche per la reperibilità del fieno valdostano, per cui sarà impostato un sistema per monitorare le disponibilità aziendali, mentre per le imprese di alpeggio, sarà implementata una gestione specifica e capillare legata alle distanze degli operatori localizzati a grandi altitudini, anche fino a 2.000 metri.
“Dopo tre anni, per scelta unanime del rinnovato Consiglio di Amministrazione, torna CSQA come Organismo di Controllo – sottolinea Andrea Barmaz, Presidente del Consorzio Produttori e Tutela della Fontina DOP – in concomitanza della richiesta di modifica del disciplinare di produzione cui seguirà il nuovo piano dei controlli; siamo pertanto lieti di lavorare nuovamente con un Organismo che già conosce bene la filiera Fontina DOP”.
“Il ritorno della Fontina DOP tra le Indicazioni geografiche controllate da CSQA, è motivo di orgoglio e a conferma del nostro lungo e articolato operato, svolto in quasi vent’anni, sul fronte della certificazione e valorizzazione di questa eccellenza valdostana” afferma Pietro Bonato, Direttore Generale e AD di CSQA. “Con la rinnovata fiducia del Consorzio di Tutela prosegue il nostro impegno a supporto della filiera della Fontina DOP attraverso un’efficace attività di certificazione e controllo che si concentra nell’adattare le azioni ad una filiera produttiva diversificata, costituita sia da produttori invernali che da produttori estivi, ovvero alpeggi, molti di questi con casere anche ad alta quota. Siamo altresì al lavoro, insieme al Consorzio, per implementare elementi di innovazione, legati non solo alla qualità del prodotto, ma anche ai temi della sostenibilità”.