ROMA – “Abbiamo illustrato questa mattina alle controparti la piattaforma Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil per il rinnovo del CCNL Industria Alimentare 2023-2027 che riguarda oltre 400mila lavoratrici e lavoratori. Il confronto proseguirà in sede tecnica con tre appuntamenti già calendarizzati per il 18 settembre, 25 settembre e 3 ottobre.
Né dà notizia il Segretario Generale della Uila Stefano Mantegazza che prosegue: “al tavolo, come in precedenza annunciato, erano presenti i rappresentanti di undici Associazioni Datoriali del settore. Purtroppo, Assocarni, Assalzoo e Italmopa hanno confermato la scelta di non partecipare a questa prima importante riunione. Ci auguriamo che anche tali Associazioni decidano di dare il proprio contributo al negoziato, essendo questa l’unica strada percorribile per ricercare soluzioni alle specificità che essi rappresentano”.
“Per quanto ci riguarda, così come ribadito oggi, infatti, esiste un unico Contratto Collettivo Nazionale per l’industria alimentare all’interno del quale tutti i settori hanno pari dignità negoziale e nell’ambito del quale è possibile ricercare soluzioni condivise. L’industria alimentare” prosegue Mantegazza “continua a far registrare risultati importanti come testimoniano, tra gli altri, gli ultimi dati disponibili su fatturato ed export. Forti di questo, dobbiamo in questo rinnovo costruire soluzioni in grado di far fronte alle sfide impegnative che ci attendono, dalla digitalizzazione all’introduzione di tecnologie avanzate nei processi produttivi alla progressiva specializzazione dei prodotti per cogliere le esigenze dei consumatori. Dovremo quindi assolvere con successo a questi compiti per continuare ad essere leader in Europa e, allo stesso tempo, creare le condizioni per tenere insieme sviluppo, occupazione e sostenibilità ambientale in un mercato sempre più dinamico.”
“Ma dalle nostre rivendicazioni emerge con forza il ruolo determinante delle lavoratrici e dei lavoratori per i quali chiediamo di incrementare il confronto sui temi strategici potenziando le relazioni industriali e, al tempo stesso, aumentare ulteriormente i percorsi di formazione e di acquisizione delle competenze. Tutto questo ricercando il giusto equilibrio tra le esigenze di vita e quelle professionali, anche intervenendo sull’organizzazione e l’orario di lavoro, potenziando la salute e sicurezza e mettendo in campo strumenti che possano favorire un ricambio generazionale strutturato ed efficace.” “In particolare, i temi del mercato del lavoro e del salario sono tra quelli più avvertiti dai dipendenti” prosegue Mantegazza. “Con questo rinnovo è dunque nostro dovere porre un freno alla precarietà, ormai dilagante anche nel nostro settore, promuovendo i rapporti di lavoro stabili e alle dirette dipendenze delle imprese nonché difendere il potere d’acquisto delle retribuzioni da un’inflazione, che sta diminuendo molto più lentamente del previsto attestandosi a giugno al 6,4%, e che continua a falcidiare le buste paga, erodendo la capacità di spesa delle persone. I listini, infatti non accennano a diminuire nonostante la riduzione dei costi variabili per unità di prodotto. La nostra richiesta salariale, che supera i 300 euro, si conferma di conseguenza pienamente coerente con il contesto. La piattaforma che abbiamo presentato” conclude Mantegazza “è stata approvata dopo un percorso di consultazione straordinario, che ha visto svolgersi assemblee in oltre 10.000 aziende in tutto il territorio nazionale. Centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori che attendono di vedersi rinnovare il CCNL in tempi rapidi, incrementando le proprie tutele normative e salariali”.