BOLOGNA – Procede celermente e secondo programma pianificato il progetto di “Rinaturazione dell’area del Po” inserito nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per favorire la transizione ecologica. Progetto di ampio respiro che tra i suoi principali traguardi vedrà la riduzione dell’artificialità dell’alveo del Grande Fiume attraverso la riattivazione e riapertura delle lanche, dei rami abbandonati.
Il corso d’acqua più lungo d’Italia, corridoio ecologico e patrimonio inestimabile di biodiversità – così come l’area padana attraversata da ovest a est, hanno lungamente subito una forte pressione antropica che progressivamente ha generato evidenti squilibri ambientali e questo primo, rilevante investimento comunitario (che coinvolgerà 4 regioni, 106 comuni, 12 province, 29 aree protette e 42 siti natura 2000), rappresenta un mosaico di rigenerazione irrinunciabile. È proprio per questo che il percorso trasparente, periodico e puntualmente condiviso con tutti gli enti competenti mostra, step by step, che l’iter del progetto di “Rinaturazione dell’area del Po” (coordinato dall’Autorità di bacino distrettuale del Fiume Po e realizzato da AIPo Agenzia Interregionale per il Fiume Po) sta procedendo senza indugi, per garantire il rispetto dei target previsti dall’EU.
Un risultato questo non scontato se si considera il repentino mutamento dello scenario globale, l’oscillazione dei costi delle materie prime e le comprensibili difficoltà che numerose amministrazioni in tutto il paese hanno affrontato nella messa a terra del PNRR. Per quanto concerne il progetto di Rinaturazione infatti, per ora, procede con velocità, e AIPo, l’Agenzia Interregionale per il Fiume Po che in qualità di soggetto attuatore del piano da 357 milioni di euro realizzerà l’intera opera diffusa, rimarca come sia già coeso il gruppo di progettazione e siano già state individuate le prime aree di intervento che saranno presentate a breve insieme e in accordo con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e con le Regioni coinvolte.
Nessun indugio dunque, ma la certezza che finalmente, azioni mai realizzate prima d’ora a favore di una rigenerazione del territorio e all’insegna della sostenibilità ambientale, possano trasformarsi in tempi adeguati in opere utili di ripristino naturalistico forestale e idraulico-morfologico. L’occasione rappresentata dalla fase esecutiva più concreta di lavorazione nelle aree individuate sarà comunque una opportunità proficua ed ulteriore per il coinvolgimento delle amministrazioni locali e molteplici portatori di interesse dopo che nell’autunno scorso Autorità di bacino ha già provveduto ad organizzare diversi incontri sul territorio nelle aree interessate per presentare il Programma d’azione. Ed è notizia dell’ultima ora che proprio la Corte dei Conti ha approvato l’operato del Ministero sui molteplici piani di intervento del PNRR tra cui proprio il Piano di Rinaturazione dell’area del Po che AIPo sta realizzando.