NAPOLI – “Alla luce delle preoccupazioni da più parti espresse, al fine di salvaguardare e valorizzare un settore che rappresenta un’eccellenza italiana nel mondo, in uno con le due OI del pomodoro da Industria (quella del Nord e quella del Centro Sud Italia), con una lettera congiunta, abbiamo evidenziato al Ministro dell’Agricoltura Lollobrigida la necessità di una maggiore attenzione del MASAF alle dinamiche commerciali 2023 del pomodoro e dei suoi derivati.
In particolare, abbiamo sottolineato l’esigenza che l’ICQRF validi in tempi brevi, al fine di renderla operativa, la verifica della zona d’origine attraverso la caratterizzazione dei macro e microelementi minerali presenti nel pomodoro, sulla base del lavoro messo a punto dalla Stazione Sperimentale delle Conserve Alimentari, alla quale, come ANICAV, abbiamo dato fin dall’inizio il nostro pieno appoggio. Il comparto della trasformazione del pomodoro è continuamente oggetto di attacchi e di una “certa” comunicazione, il più delle volte strumentale, che si ripete ormai da anni con una precisa cadenza. Questo tipo di azione mette in discussione l’origine e la qualità dei prodotti confondendo i consumatori e inducendo a credere che non ci siano differenze tra i derivati del pomodoro e che tutto ciò che arriva sulle nostre tavole è di dubbia origine, danneggiando così l’immagine di un intero settore. In realtà, in Italia le importazioni di concentrato di pomodoro provenienti da paesi terzi avvengono in regime di TPA (Traffico di Perfezionamento Attivo) o temporanea importazione, per cui il concentrato entra temporaneamente nel territorio nazionale a scopo di perfezionamento (lavorazione, trasformazione o riparazione) per poi essere riesportato verso paesi extracomunitari, quindi verso un mercato di sbocco molto diverso da quello dei derivati prodotti in Italia da pomodoro 100% italiano. Ribadiamo ancora una volta che il contrasto a ogni possibile pratica fraudolenta è da sempre uno dei principali obiettivi di tutte le nostre azioni, a tutela della nostra reputazione e, soprattutto, di tutti i consumatori.”
Così ANICAV, Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali, in una nota sulla questione delle importazioni di prodotto dall’estero.
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