VENEZIA – Piogge, vento e grandinate oltre ad un forte sviluppo di malattie fungine (peronospora e oidio su tutte, oltre alla Flavescenza dorata) sono gli aspetti che caratterizzano finora l’annata vitivinicola 2023 in molte aree di produzione del Veneto. La gestione delle problematiche fitosanitarie in campo preoccupa i viticoltori, che stanno affrontando con la massima professionalità ogni difficoltà per cercare di preservare la sanità delle uve.
Al tempo stesso, le piogge abbondanti rispetto alla siccità che ha caratterizzato la scorsa annata, fanno ben sperare: dal punto di vista quantitativo le aspettative sono ottimistiche e si prevedono quantitativi di raccolta stabili o leggermente in crescita rispetto allo scorso anno.
Il settore vitivinicolo è un biglietto da visita importante per tutta l’agricoltura regionale: la superficie vitata in produzione nel Veneto nel 2022 è salita a circa 94.700 ettari (+0,8% rispetto all’anno precedente), per una produzione totale di uva raccolta pari a circa 15 milioni di quintali (+7,2%), mentre sono stati 11,9 milioni gli ettolitri di vino prodotto (+8,6%), corrispondenti al 22% della produzione italiana, che è stata di circa 54 milioni di ettolitri.
Una quota del 77,3% del totale del vino prodotto in Veneto, quasi 9,2 milioni di ettolitri, è costituita da vini DOC e un altro 19,8% da vini IGT, a conferma dell’altissima qualità ormai raggiunta dal vigneto veneto.
Nel complesso, nel 2022 il valore della produzione ai prezzi di base dell’uva da vino viene stimato dall’Istat a circa 400 milioni di euro, mentre quello del vino si attesta a circa 957 milioni di euro, per un valore economico complessivo dei prodotti vitivinicoli di 1,36 miliardi di euro, +5,5% rispetto al 2021.
E per quanto riguarda l’export vitivinicolo, anche nel 2022 il Veneto si è confermato Regione leader in Italia, con una quota del 36% sul totale nazionale esportato, per un valore pari a circa 2,85 miliardi di euro (+13,4%).
Rispetto all’anno scorso, in cui le alte temperature e la siccità avevano anticipato il periodo della raccolta, quest’anno gli operatori annunciano che l’inizio della vendemmia dovrebbe avvenire presumibilmente nell’ultima settimana di agosto: si comincia con la raccolta delle uve precoci, quali Chardonnay e Pinot, mentre per le varietà medio-tardive bisognerà attendere ancora qualche giorno per stilare un calendario vendemmiale di massima.
Alla luce di questo, Regione del Veneto e Veneto Agricoltura hanno fissato la data di svolgimento dello “storico” e attesissimo focus sulle previsioni vendemmiali, giunto quest’anno alla 49^ edizione proprio in prossimità con l’inizio delle operazioni di raccolta.
L’evento si terrà on-line venerdì 18 agosto alle ore 10:00 e come sempre vedrà il coinvolgimento di AVEPA, ARPAV, CREA-VE, UVIVE, Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia e Province Autonome di Bolzano e Trento. In programma la presentazione dei dati previsionali della prossima vendemmia nel Veneto, nel restante Nord Est, nelle principali Regioni vitivinicole italiane (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Puglia e Sicilia) ed estere.