Cibo di strada. Agli italiani piace sempre di più, meglio se a km zero

MILANO – Dalle spiagge alle montagne, l’estate chiama uno stile di vita all’aria aperta e la cucina si evolve con un maggior ricorso ai food truck, dai quali i turisti del cibo si aspettano piatti diversi dai “soliti” panini. Tra le evoluzioni attese ed emerse dal Rapporto sul turismo enogastronomico 2023 compare l’acquisto online con ritiro direttamente al chiosco. “Prodotti freschi, stagionali e a km zero sono il futuro dei mezzi mobili”, dichiara Roberta Garibaldi

Ai food truck che offrono hamburger, hot dog e patatine fritte si sono aggiunte tante specialità regionali: dalla classica piadina romagnola alle olive ascolane, dalle bombette pugliesi al cous cous, dalle sfogliatelle al cuoppo, dalla mozzarella di bufala campana alle tigelle emiliane. Ma ora c’è una nuova richiesta che emerge dal popolo dei turisti enogastronomici. Il sogno è trovare i “Paccheri alla Vittorio” dei fratelli Cerea del ristorante Da Vittorio, lo “Spaghetto con il cipollotto” di Aimo e Nadia, i “Fagottelli alla carbonara” di Heinz Beck, il “Tuorlo marinato” di Carlo Cracco e tanti altri piatti di chef stellati che si possono realizzare non solo nelle cucine dei ristoranti, ma anche all’interno di un più spartano mezzo mobile stazionato in una strada.

È quanto emerge dall’edizione 2023 del Rapporto sul turismo enogastronomico italiano, a cura di Roberta Garibaldi con il supporto di Unicredit, Visit Emilia, Valdichiana Living e Smartbox, il patrocinio di Cultura Italiae, Federturismo, Fondazione Qualivita, ISMEA Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, Iter Vitis Les Chemins de la vigne en Europe e Touring Club Italiano, e la collaborazione di TheFork e Tripadvisor.

Il 43% degli intervistati, infatti, vorrebbe incontrare sulla sua strada un furgone o un’Ape Piaggio gestita da uno chef stellato e dalla sua brigata di cucina, per degustare così qualcosa di veramente diverso e combinando la cucina gourmet con una formula di degustazione smart e dai costi accettabili.

Del resto, l’estate chiama uno stile di vita all’aria aperta e molti dei ristoranti preferiti dagli italiani si trovano in città, d’estate chiudono per ferie e allora c’è il sogno, da parte del cliente affezionato, che anche al mare o in montagna possa trovare il suo piatto più amato e realizzato dal suo ristorante preferito, trasformato in food truck. Modalità con la quale avrebbe la possibilità di ottenere un risultato economico con un investimento relativamente basso.

Oltre all’aspettativa sul food truck “stellato”, emergono diversi altri aspetti da quest’edizione del Rapporto, in base ai quali è chiaro il potenziale di successo del food truck e non solo per i grandi eventi (concerti, manifestazioni, …), ma anche come strumento per la riqualificazione di aree attrezzabili durante la bella stagione e in località caratterizzate da un buon afflusso di visitatori.

Il primo aspetto è legato alle specialità locali e regionali. Le vuole il 74% del campione, con una maggiore incidenza per quanto riguarda la componente femminile (76%) rispetto a quella maschile, gli over 50 rispetto ai più giovani (80% nella fascia 55-64 anni) e con una marcata focalizzazione territoriale nel nord est d’Italia (77%). “A questa tendenza di consumo – commenta Roberta Garibaldi, autrice del Rapporto realizzato sotto l’egida dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico – si accompagna l’aspettativa che il food truck utilizzi prodotti freschi, a km zero e di stagione: vale per il 70% degli intervistati”.

Sono tutti elementi che fanno emergere il mezzo mobile come un canale nuovo, in grado di offrire una cucina più evoluta e anche di alta qualità, di operare e di realizzare profitti su una base stagionale più ampia e, infine, di superare, grazie alla sua formula, le criticità tipiche della ristorazione “stanziale”: limite del numero di coperti, limiti di orario, contenimento dei costi di personale.

C’è poi il tema del food truck come strumento per offrire lavoro a persone che si trovano in difficoltà temporanea o permanente. Dal Rapporto emerge che il 58% degli intervistati vorrebbe provare i piatti di un mezzo mobile ad alta connotazione sociale, e anche questo è un dato di cui tener conto per allineare l’offerta alla domanda.
Infine, ci sono due aspetti che rafforzano la “promozione” del food truck a modalità di sviluppo di una ristorazione alternativa come layout ma assolutamente allineata con il ristorante “senza ruote” in termini di contenuto. Il primo è la voglia del consumatore di trovare dei truck specializzati in cucina esotica e in piatti, comunque, di origine straniera: lo chiede il 55% del campione, ma la percentuale sale al 60% tra i più giovani (18-24 anni). Il secondo riguarda la digitalizzazione. Per evitare le file ai chioschi, la soluzione considerata ormai “normale” anche in ambito food truck è quella del preordine on line, con successivo ritiro all’orario prestabilito: oltre la metà (51%) degli intervistati lo vorrebbe e la percentuale tocca un picco del 58% nella fascia 25-34 anni.

Gastronomy Tourism for Maldives è una stimolante collaborazione che è stata attivata con il Ministero del Turismo delle Maldive, dedicata allo sviluppo del turismo enogastronomico e rurale.  Il progetto è stato presentato nella città di Addu, coinvolgendo gli stakeholder local e ha l’obiettivo di ampliare le loro conoscenze in questo ambito fornendo loro gli strumenti necessari per creare esperienze turistiche diversificate, adatte alle esigenze dei viaggiatori.
Questo innovativo progetto ha l’obiettivo di promuovere l’offerta enogastronomica delle Maldive, valorizzando le ricchezze agroalimentari locali e il patrimonio gastronomico per proporre itinerari turistici attraenti e autentici, capaci di esprimere l’identità e la cultura locale.
Sono previste visite sul campo per valutare l’offerta attuale e individuare nuove opportunità di miglioramento.
Il programma è ricco, include l’analisi dell’offerta turistica dei produttori con visite di valutazione e interviste, formazione online per approfondire la conoscenza del turismo enogastronomico e un coinvolgente workshop di potenziamento, dove produttori e fornitori di servizi turistici potranno sviluppare ulteriormente le proprie competenze.
Le macro-aree della formazione comprendono temi chiave come le tendenze nel turismo enogastronomico, l’analisi, la strategia, il posizionamento, la costruzione di esperienze turistiche, l’ospitalità di qualità, la comunicazione, la distribuzione, le vendite, la collaborazione e le migliori pratiche internazionali.
L’obiettivo finale è creare un’offerta turistica enogastronomica innovativa, migliorando le capacità dei partecipanti e favorendo nuove collaborazioni tra i produttori e i fornitori di servizi turistici. Un’opportunità unica per valorizzare e far emergere il fascino autentico delle Maldive e stupire i turisti con esperienze diverse dalle tradizionali.

L’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico in collaborazione con SISTUR – Società Italiana di Scienze del Turismo – bandisce anche per l’anno 2023 il Premio per la migliore tesi di laurea sul turismo enogastronomico.
Sono ammessi tutti i laureati delle lauree triennali magistrali di ogni Corso di Studio in tutti gli Atenei Italiani e della Repubblica di San Marino che hanno conseguito il Diploma di Laurea Triennale o Magistrale tra il 1° settembre 2022 e il 30 luglio 2023.

La domanda di ammissione – allegato A del bando – deve prevenire entro il 15 settembre 2023 alla seguente casella di posta elettronica: info@associazioneitalianaturismoenogastronomico.it

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