ROMA – “Le conclusioni del CEP sulle etichette irlandesi sono paradossali. Secondo il think tank, se un Paese europeo prende una decisione, anche se controversa, la cosa più facile da fare è estenderla a tutta l’UE per evitare una frammentazione delle regole. Noi diciamo invece che quelle etichette vanno fermate perché non distinguono tra l’uso e l’abuso di alcol e non tengono conto delle ricerche scientifiche che dimostrano i benefici del consumo moderato di vino”.
Lo afferma il vicepresidente del Senato e responsabile del dipartimento Agricoltura e Turismo della Lega, Gian Marco Centinaio, a proposito del paper pubblicato recentemente dal Centres for European Policy Network.
“Capiamo le preoccupazioni dell’Irlanda e di altri Paesi nordici rispetto all’abuso di alcol tra i loro cittadini. Ma la soluzione è quella di colpire prima di tutto il consumo di superalcolici, purtroppo diffuso da quelle parti”, precisa Centinaio. “A quel modello noi contrapponiamo la nostra dieta mediterranea, con il consumo moderato di vino durante i pasti associato a un corretto stile alimentare, una combinazione che accresce la protezione da malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e disturbi neurologici, com’è ormai dimostrato dalla ricerca”.
“L’unica soluzione possibile di fronte alla fuga in avanti irlandese sulle etichette è imporre uno stop. Solo così si potrà garantire il libero mercato europeo, tutelare i piccoli e grandi produttori vinicoli e favorire un confronto privo di pregiudizi sulla tutela della salute dei consumatori”, conclude il senatore della Lega.