Quarta gamma. Un miliardo di fatturato a rischio. Il Comitato: serve un patto di filiera

ROMA – Un miliardo di euro di fatturato a rischio. Questo è il valore dell’ortofrutta di IV gamma in Italia, che oggi sta attraversando una crisi infiammata dall’aumento dell’inflazione, come rilevato da Ismea. E così, un prodotto familiare per il 93% degli italiani, rischia di non essere fatto più nel nostro Paese. Parliamo di un sistema che coinvolge centinaia di imprese agricole sul territorio nazionale e che soprattutto garantisce ai cittadini di poter contare su ortofrutta di qualità pronta all’uso. Un segmento che dà un aiuto fondamentale a raggiungere la quota dei 400 grammi al giorno di ortofrutta consigliati dall’OMS per una dieta salutare.

Sono varie le cause che stanno mettendo in crisi una realtà che negli ultimi anni è sempre cresciuta, garantendo ai consumatori varietà, qualità e prezzo competitivo. Partiamo da questo, oggi gli aumenti dei costi che si registrano in tutti i settori a partire dall’energia, si stanno scaricando solo sulla filiera produttiva, che non ha visto un aumento dei listini adeguato a coprire quanto speso per produrre. Da qui la necessità di un patto di filiera per salvare la IV gamma Made in Italy. Facciamo appello a tutti, dagli agricoltori alle aziende di valorizzazione, dalla grande distribuzione alle istituzioni e in particolare al Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida. Ognuno può contribuire a proteggere uno dei fiori all’occhiello della nostra produzione. Come organizzazione interprofessionale siamo ovviamente a disposizione per dare il nostro contributo fattivo. Abbiamo avviato un lavoro serio e concreto, da un lato per affrontare l’emergenza, dall’altro per rilanciare in una visione strategica anche di lungo periodo.

Sicuramente è utile il DM che il Ministro Lollobrigida ha sbloccato recentemente e che ristora una piccola parte delle perdite subite con l’aumento dei costi dalle organizzazioni dei produttori e dagli agricoltori. Ma oggi dobbiamo affrontare e risolvere la sfida del valore. Quella più importante. Dobbiamo mettere fuori gioco chi sporca il mercato con pratiche sleali inaccettabili, imponendo prezzi che demoliscono tutta la filiera. Bisogna far rispettare la legge che esiste, il decreto legislativo contro le pratiche sleali nella filiera agricola.

Servono poi regole chiare e applicabili a tutti i player. Con la grande distribuzione, soprattutto con le catene che hanno dimostrato maggiore serietà, dobbiamo costruire un lavoro nuovo, che superi la logica del prezzo fisso su base annuale. È un modello non adatto all’aumento dell’inflazione che stiamo vivendo oggi. Il valore è un tema centrale perché ha delle conseguenze immediate: abbandono delle coltivazioni di IV gamma da parte degli agricoltori; stop al ricambio generazionale; aziende in crisi che diventano facile preda per lo shopping da parte di soggetti stranieri, fondi o multinazionali che siano. Allo stesso tempo serve manodopera agricola, sempre più carente. Il nuovo decreto flussi aiuta, ma serve meno burocrazia e più efficienza per non rischiare di perdere il raccolto per mancanza di lavoratori.

E il patto deve contenere anche i consumatori. Per questo chiediamo al Ministro Lollobrigida di guidare una campagna di comunicazione pubblico privata, a cui l’Organismo Interprofessionale possa dare il suo prezioso contributo in termini di attività e competenze,  che dia le corrette informazioni sui reali plus della IV gamma da filiera italiana. Dietro una confezione, infatti, esiste un mondo fatto di donne e uomini che tutti i giorni si impegnano per la qualità dell’ortofrutta italiana.

 

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