CAGLIARI – La Sardegna ancora una volta, dopo l’allevamento ovino,si aggiudica la regione con maggiore numero di capi Caprini allevati, che con i suoi 281.434 capi è al primo posto, seguita dalla Calabria con 109.425 capi e dalla Sicilia con 96.964 capi allevati. In Sardegna ( dati ufficiali della Banca Dati Nazionale) sono presenti ben 4.246 allevamenti e si producono circa 17 milioni di litri di latte all’anno.
Il prezzo pagato sia dagli Industriali sia dal sistema delle cooperative, nel 2023 si aggira su 1,08 euro litro, un prezzo che viene considerato, dagli allevatori di capre, troppo basso per poter sostenere i costi di produzione e rendere soddisfacentemente remunerativo l’allevamento caprino da latte. Oggi, afferma Tore Piana, l’allevamento della capra, in Sardegna è da sempre visto come marginale, rispetto all’allevamento ovino, mentre meriterebbe molta più attenzione, senza nulla togliere all’allevamento ovino. Oggi per rendere soddisfacente remunerativo l’allevamento caprino, il latte dovrebbe essere pagato almeno a 1,30 euro/litro, continua Tore Piana.
Si consideri che il latte di capra, viene anche consumato fresco per uso alimentare oltre a produrre formaggi molli o stagionati e yogurt, ampliando quindi il ventaglio del suo utilizzo. Eppure oggi, il prezzo per litro alla stalla, resta nettamente inferiore e penalizzato rispetto a quello ovino, quando nel passato veniva calcolato con un 20% inferiore a quello pagato al latte di pecora. Oggi, sostiene il Centro Studi Agricoli, se andiamo ad acquistare formaggi caprini sia a pasta molle che stagionati, nei banchi della grande distribuzione, il prezzo si discosta di poco rispetto a quelli pecorini.
Eppure, continua il CSA il prezzo pagato al litro è nettamente inferiore, se si considera che le capre hanno quasi la stessa alimentazione delle pecore, foraggi, erba fresca, mangimi e la stessa razione giornaliera equivale alla pecora. Tore Piana, presidente del Centro Studi Agricoli, lancia un appello a tutti gli allevatori di capre, organizziamo una riunione a Tramatza e discutiamo insieme le criticità del settore caprino e nel contempo lanciamo la proposta di costituire un comitato promotore per avviare l’iter del riconoscimento del “ Capretto di Sardegna IGP”. Sarebbe il primo passo per iniziare a valorizzare un importante comparto, sino a oggi trascurato e penalizzato, di cui la Sardegna detiene il primato e che vale circa 53 milioni di indotto anno, conclude Tore Piana.