ROMA – “Come segnalato dal professor Pulina, membro dell’Unità di crisi Sarda che si occupa della peste suina africana, è impossibile la caccia di selezione senza l’aiuto dei cacciatori.
Bene l’esercito, quindi, soprattutto per superare l’opposizione ambientalista, ma diamo mano libera a chi, a proprie spese, già sarebbe disposto ad aiutarci contro questa minaccia. I cacciatori sono, da sempre, importanti presidi della protezione del territorio”.
Lo scrive in una nota Elio Martinelli, presidente di Assosuini.
“Il loro utilizzo porterebbe a molti vantaggi – continua Martinelli – : aumento delle possibilità di sopprimere immediatamente l’animale, conoscenza del terreno, preparazione zootecnica. Andrà, ovviamente, regolato lo smaltimento delle carcasse: non possiamo lasciare possibili focolai di malattia nei boschi. Insomma, inizieremmo un circolo virtuoso e sostenibile anche per il post emergenza.
Ricordiamo che si stima una popolazione di cinghiali di quasi due milioni di capi, quindi la promessa di abbatterne 650.000 andrà anche bene per le conferenze stampa, ma qui serve di più: una unità di crisi, un coordinamento unico, magari sotto il Generale Figliuolo, e soprattutto i fondi immediati per il ristoro dei danneggiati. È, quindi, ora che l’uomo si faccia carico del proprio compito di custode dell’ambiente riducendo questa minaccia”.