ROMA – “Come condannare milioni di animali per salvarne una manciata. Mentre tutto il Paese si sta unendo nello sforzo per salvare la vita a diversi milioni di suini e l’operatività di una intera filiera, qualcuno sta operando per ottenere la più grande strage della storia del settore suinicolo italiano. Il caso di Zinasco, nel Pavese, dove in una cosiddetta riserva gli animalisti stavano cercando di impedire l’abbattimento di dieci maiali malati di peste suina: nonsenso animalista in tutto il suo splendore”.
A sottolinearlo in una nota è il presidente di Assosuini, Elio Martinelli.
“È il caso di spiegare alcune cose a questa gente – precisa il presidente di Assosuini – . La prima è che, come diciamo da sempre, le buone intenzioni e l’ideologia non fanno vivere meglio gli animali. Che, infatti, sono stati contagiati lo stesso. A riprova che gli allevamenti non c’entrano nulla.
Secondo punto: deve essere chiaro che, creando bacini di contagio che sfuggono alle Agenzie di Tutela della Salute (ATS), non si sta facendo un favore a nessuno: questo al massimo aumenta il periodo di circolazione della malattia, ne aumenta l’areale e costa innumerevoli sofferenze. Non c’è alcuna alternativa, in questo caso: per il bene di tutti, animali e umani, l’unica soluzione è l’abbattimento. Ce lo chiedono la scienza, il buonsenso e il bene comune. L’ideologia, per una volta, deve essere messa da parte.”