ROMA – La tutela del bosco, tutte le sue funzioni, si sviluppa tramite i piani forestali e i piani di interesse territoriale. Gli inutili appesantimenti burocratici non servono alla conservazione del bosco con solide basi scientifiche: è giusto valorizzare il ruolo e la funzione dei professionisti.
Positivo, quindi, il commento del CONAF all’approvazione dell’emendamento al decreto ASSET, presentato dal senatore Luca De Carlo, presidente della IX Commissione – Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare.
Un risultato che conclude oltre un anno di lavoro che il CONAF, sia in questa che nella passata consiliatura – con il lavoro portato avanti dalla ex presidente Conaf Sabrina Diamanti e del dottore forestale Marco Bonavia (consigliere Conaf)- , ha svolto per avvicinare le istanze del territorio con i luoghi istituzionali.
I boschi italiani attualmente ricoprono una superficie di oltre 11 milioni di ettari: un terzo della superficie italiana è ricoperta da foreste, dato in continua espansione dal secondo dopoguerra.
“Come professionisti forestali siamo i primi a desiderare la tutela del bosco, a rispettare i vincoli paesaggistici: siamo coloro che si prendono cura del nostro territorio, delle sue tradizioni e mantengono vivo il paesaggio che è stato modellato dall’attività dell’uomo. Dottori agronomi e dottori forestali hanno le competenze per immaginare la migliore gestione selvicolturale dei boschi e, nella redazione delle richieste di autorizzazione, sanno contemplare sia gli aspetti forestali, ambientali e paesaggistici.
Con l’approvazione del Decreto, quindi, è stato riconosciuto il valore unitario della autorizzazione ai sensi del vincolo idrogeologico e forestale per i boschi non soggetti a vincoli paesaggistici per decreto (ex vincolo paesaggistico L. 1497 del 1939). Oltre ai boschi, quindi, ne beneficerà la filiera nazionale del legno, l’economia delle aree interne e, riducendo le importazioni, aiuteremo il nostro Pianeta” afferma Renato Ferretti, Vicepresidente CONAF
Il CONAF da tempo si è proposto di aprire un dialogo con le diverse amministrazioni, con l’obiettivo di sviluppare un linguaggio comune sulle foreste, evitando le situazioni di contrapposizione preconcetta.