CAGLIARI – Giovedì si sono riuniti nei locali dell’Anfora a Tramatza, numerosi allevatori di capre, provenienti da tutta la Sardegna. Ad organizzare l’incontro, aperto a tutti e da settimane pubblicizzato sulle pagine social, l’organismo Centro Studi Agricoli guidato in Sardegna da Tore Piana, che ultimamente si sta occupando delle problematiche del comparto Caprino e delle criticità dello stesso.
L’incontro iniziato alle 10,30 è terminato alle 13, ha visto una partecipata discussione sui maggiori problemi che il comparto caprino sta oggi attraversando. Si è discusso del prezzo del latte di capra, che oggi viene pagato tra i 0,95 centesimi litro a un massimo di 1,15 euro litro. Prezzo che viene considerato non remunerativo da tutti gli allevatori ed addirittura sottocosto, si è discusso sulle razze presenti e allevate in Sardegna, alle modalità di allevamento, da quello in stalla a quello semi brado a quello brado, dove le capre pascolano liberamente fra le colline e i boschi della Sardegna.
Si è discusso sulla necessità di valorizzare le carni caprine, come il capretto e la capra adulta, con l’ipotesi di creare una IGP capretto sardo, così come poter intraprendere iniziative per la valorizzazione di formaggi sia freschi che a pasta dura caprini, così come il caglio di capretto da consumare per l’alimentazione umana, considerato una prelibatezza. La discussione ha trovato l’unanimità nel rivendicare al comparto caprino un ruolo primario e principale, cosa che oggi viene considerato secondario e marginale rispetto ad altri comparti. Oggi, ricorda Tore Piana, che ha presieduto la riunione, in Sardegna si producono dai 18 ai 21 milioni di litri di latte caprino, che viene quasi interamente venduto a caseifici industriali ed a alcune poche cooperative, per essere trasformato in formaggi.
La Sardegna detiene il primato in Italia per capi Caprini allevati che secondo i dati ufficiali della BDN Banca Dati Nazionale sono 281.434 capi. Durante la discussione è stato individuato un preciso percorso da intraprendere nelle prossime settimane, dalla costituzione di un comitato promotore che dovrà aprire le adesioni a tutti gli allevatori di capre, per arrivare entro breve alla costituzione di un’Associazione registrata, mediante un’Assemblea plenaria di tutti gli aderenti di tutti i territori della Sardegna, dove si approverà lo Statuto e si eleggeranno il direttivo.
Fra i primi passi del comitato promotore , quello di chiedere un incontro nei prossimi giorni all’Assessore Regionale All’Agricoltura Valeria Satta, per illustrare le difficoltà del comparto e richiedere la convocazione di un tavolo latte caprino e discutere il prezzo per la prossima stagione. Previste richiesta di incontri con i Servizi Sanitari Veterinari e con Agenzia AGRIS per le tematiche sulle malattie della capra e delle macellazioni aziendali a scopi familiari e per quanto riguarda la ricerca sulle razze e in particolare sulle cellule somatiche del latte di capra. A conclusione della partecipata discussione, si è proceduto all’unanimità a approvare la costituzione di un comitato promotore , chiamato “Comitato Promotore per la Valorizzazione della Capra Allevata in Sardegna” CO.P.CA.S. Presidente del comitato promotore è stata eletta Monica Pisanu 48 anni, titolare di un allevamento caprino ad Arbus, nel direttivo composto da 15 allevatori provenienti da tutti i territori dell’isola sono stati eletti: Ena Giuseppe di Mores, Scanu Pietro di Ozieri, Sanna Gavino di Porto Torres, Muzzu Giuseppe Salvatore di Sassari Nurra, Niedda Antonio Gavino , di Nughedu San Nicolò, Carmelo Carrai di Bono, Pippere Gianni di Siniscola, Schirru Gian Luigi di Siniscola, Dessi Andrea di Arbus, Pintus Marcello di Sant’andrea Frius, Ortu Giovanni Matteo di Orotelli, Todde Andrea di Gesturi, Melis Davide di San Basilio, Roberto Serra di Sant’Andrea Frius. il supporto organizzativo e operativo è stato garantito da Tore Piana con il Centro Studi Agricoli Sardegna.