Ortoflorofrutticoltura: nuove frontiere della sperimentazione con sensoristica digitale e agromotica per l’agricoltura di precisione

ROMA – Le più moderne tecnologie per un’agricoltura sempre più verde, smart e competitiva sui mercati, con un occhio attento alla qualità e alla salubrità di prodotti freschi e trasformati. Questo l’obiettivo dell’intensa due giorni, che chiude i battenti oggi, organizzata dal CREA e dalla SOI (Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana) a Pontecagnano, presso la sede del Centro di ricerca Orticoltura e Florovivaismo, con l’intento di riunire, intorno allo stesso tavolo, il mondo della ricerca e dei produttori per confrontarsi sulle ultime novità del settore ortoflorofrutticolo nell’era digitale.

Irrigazione efficiente, fertilizzazione sostenibile, difesa delle colture, monitoraggio della pianta in risposta a diversi fattori ambientali, sono stati solo alcuni degli argomenti all’ordine del giorno, che si sono alternati con le tante dimostrazioni delle diverse innovazioni presenti. Nell’area espositiva, infatti, è stato possibile toccare con mano le più moderne tecnologie agromotiche, droni, sensori digitali per la misurazione delle variabili ambientali e dello stato di fisiologico e fitosanitario delle colture, strumentazione robotizzata, sistemi di supporto alle decisioni e intelligenza artificiale e fenotipizzazione digitale. Ad esempio, l’uso di sensori ottici per la stima dei parametri qualitativi, come il potere antiossidante dello spinacio da industria, forniranno indicazioni utili ad individuare il momento più adeguato per la raccolta. Ciò garantirà ai consumatori un prodotto ad elevato valore nutrizionale con ricadute positive sul valore aggiunto per i produttori. Un drone terrestre autonomo per il riconoscimento, mediante puntatore iperspettrale, di malattie e infestanti su coltivazioni in serra permetterà di ottimizzare l’apporto di prodotti fitosanitari e diserbanti con effetti positivi sull’ambiente e la salubrità dei prodotti. Infine, è stata inaugurata la nuova piattaforma di fenotipizzazione della Phenosphex, un dispositivo composto da scanner e camere multispettrali che consente, con elevata precisione e rapidità, di rilevare in modo non invasivo e completamente automatizzato le caratteristiche morfologiche e fisiologiche delle piante. Tramite questa strumentazione sarà possibile selezionare varietà sempre più produttive e di elevata qualità oltre che resistenti ai cambiamenti climatici.

Le giornate sono nate con l’intento di trasferire le innovazioni a chi dovrà poi effettivamente metterle in campo – rafforzando al contempo le sinergie tra mondo della ricerca e mondo produttivo – nell’ottica di un’agricoltura più sostenibile, in grado di ottimizzare le risorse impiegate e ridurre l’uso di input chimici.

«Il grande interesse dimostrato per questa iniziativa da parte del mondo degli Enti di Ricerca, Università e agrotecnici – ha dichiarato Daniele Massa, Direttore del Centro di ricerca Orticoltura e Florovivaismo – oltre alla presenza di sponsor nazionali e internazionali, rende già da sé l’idea dell’importanza della tematica affrontata e di come il CREA si impegni ad essere presente come Ente chiave nelle sfide future dell’agricoltura italiana ed internazionale».

 

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