ROMA – All’inizio dell’autunno torna lo spettro della siccità sulla provincia di Cuneo, dove già nei mesi scorsi erano comparse anche le autobotti per l’uso idrico potabile; ciò conferma la tendenza a casi di desertificazione localizzata anche nel Nord Italia e già fotografati dai satelliti.
A lanciare l’allarme è l’Associazione Consorzi Irrigui Risorgive Mellea Centallese, che segnala la persistente carenza idrica, che investe l’asta del torrente Grana-Mellea a causa dell’andamento climatico.
“È quanto mai urgente – afferma il Presidente dell’ente, Adriano Paoletti – prevenire le criticità per salvare il cibo prodotto in un vasto comprensorio del Cuneese, che rischia di trasformarsi da pianura irrigua, fertile e produttiva in una landa arida. Per questo occorre programmare ora le iniziative di contrasto all’emergenza, studiandone le modalità operative con le Pubbliche Amministrazioni e puntando sull’inizio anticipato dell’irrigazione a Marzo così da procedere alle semine primaverili.”
Oltre a ciò, da tempo a Provincia di Cuneo e Regione Piemonte sono state proposte soluzioni divenute ormai indifferibili: avviare al più presto le operazioni annuali di preparazione delle dighe mobili sui corsi d’acqua; studiare ulteriori deroghe al Deflusso Ecologico in ottemperanza alla riconosciuta priorità della produzione alimentare; realizzare vasche d’accumulo ed invasi di adeguate capacità a scopi principalmente irrigui e di salvaguardia idrogeologica.
“Si tratta di richieste, che partono dal territorio in assoluta sintonia con il nostro Piano Laghetti, la cui prima stesura prevede la realizzazione di 10 nuovi bacini in Piemonte per garantire l’irrigazione a quasi 17.000 ettari in più, affiancandosi ai 4 invasi già operativi – indica Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – Non solo: correlata a tali serbatoi è prevista la realizzazione di 14 impianti fotovoltaici galleggianti e 7 impianti idroelettrici per una produzione stimata in oltre 32 milioni di kilowattora annui.”
L’Associazione Consorzi Irrigui Risorgive Mellea Centallese evidenzia inoltre, per la provincia di Cuneo, il drammatico problema dell’abbassamento della falda freatica e la crisi dei pozzi nati nei decenni scorsi per compensare la carenza delle acque superficiali per l’irrigazione.
“Di fronte alla crisi climatica la risposta – conclude Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – non può che essere di sistema attraverso l’irrigazione collettiva che, grazie ad innovazione ed infrastrutturazione del territorio, ottimizzi l’uso della risorsa idrica, mantenendo non solo produttività, ma anche competitività all’agricoltura locale attraverso il contenimento dei costi sia energetici per il prelievo dell’acqua che manutentivi per il maggiore sforzo, cui sono la scarsità dei flussi idrici sottopone le pompe.”