PARMA – La richiesta irrigua è stata soddisfatta anche nella stagione 2023, con un totale di oltre 1100 irrigazioni (per una quantità di risorsa erogata pari a 10 milioni di metri cubi) su oltre 5000 ettari agricoli serviti: numeri tendenzialmente stabili rispetto ai valori della stagione scorsa, comunicati dal Consorzio della Bonifica Parmense nel corso di un summit, svoltosi presso la sede consortile della Casa dell’Acqua, a Parma, tra i vertici dell’ente di bonifica e i rappresentanti delle associazioni agricole locali.
Un incontro a conclusione della stagione per condividere insieme il bilancio dell’annata, il quadro operativo degli interventi eseguiti sotto il profilo dell’efficientamento irriguo in favore dell’agricoltura e quelli che partiranno a breve grazie ai finanziamenti ottenuti dall’ente di bonifica e a cui hanno preso parte la presidente Francesca Mantelli, il direttore generale Fabrizio Useri, il direttore di Coldiretti Parma Marco Orsi, il direttore di Confagricoltura Parma Eugenio Zedda e il presidente di CIA Parma Simone Basili. Per il Consorzio ha partecipato anche il consigliere del Comitato d’Indirizzo dell’ente, Marco Tamani.
La risorsa idrica nel Parmense arriva al mondo agricolo in via prioritaria grazie ai prelievi realizzati mediante l’utilizzo degli oltre 20 impianti idrovori e 7 pozzi consortili che, attraverso una rete idrica consortile di oltre 1500 chilometri di canali, hanno generato complessivamente una derivazione di acqua pari a 10 milioni di metri cubi. Una percentuale di risorsa è stata disponibile mediante il prelievo da pozzo e da trattamento delle acque opportunamente depurate dal servizio idrico IREN ed EmiliAmbiente.
Come comunicato dal dirigente dell’Ufficio irrigazione consortile, Nico Alberti, il Consorzio ha soddisfatto tutte le richieste pervenute all’ente: più di 1100 domande, che corrispondono ad un territorio di oltre 5000 ettari di superficie colturale irrigata. Nel dettaglio:
POMODORO (1.624,9167 ettari);
MAIS (867,3655 ettari);
ERBA MEDICA (768,6798 ettari);
MAIS da biomassa (455,8433 ettari);
PRATO STABILE o prato polifita permanente (407,4109 ettari);
ERBAIO (250,1814 ettari);
PRATO ARTIFICIALE (238,9167 ettari);
SOIA 1° raccolto (183,7284 ettari).
“Una stagione meno complicata rispetto allo scorso anno – evidenzia il direttore generale Fabrizio Useri – ma, non per questo, meno impegnativa. Nonostante l’attività irrigua abbia potuto beneficiare della risorsa necessaria alle colture, la stagione è iniziata più tardi, a causa di una primavera instabile e fredda, protraendosi rispetto ai tempi previsti, con una ulteriore richiesta d’acqua per alcune colture tardive che non hanno beneficiato delle temperature della prima metà d’ottobre, ampiamente sopra la media. Ringrazio l’Ufficio Irrigazione per la professionalità nello svolgimento dell’operato e sono lieto della collaborazione fornita dal mondo agricolo, sempre disponibile a concordare percorsi comuni proficui”.
“Il sistema di prenotazione dell’irrigazione, introdotto dal Consorzio ormai da qualche anno sta consentendo un utilizzo della risorsa più oculato, privilegiando le acque superficiali della rete consortile e salvaguardando così quelle di falda – sottolinea la presidente Francesca Mantelli – ma premia anche le imprese agricole più virtuose, consentendo all’agricoltore che ne usufruisce un risparmio tangibile sugli importi del servizio. L’operato consortile è oggi sempre più strategico e capillare proprio alla luce della necessaria oculatezza e attenzione che occorrono nella gestione di una risorsa sempre più preziosa e, al contempo, minacciata dagli effetti dei cambiamenti climatici”.